martedì, 23 Aprile 2024
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La musica africana sbarca alle Murate: torna il Festival au desert

Dal 4 al 6 luglio scatta la quarta edizione della kermesse originaria del Mali. Tra i tanti artisti che saranno coinvolti quest'anno. Oltre che alla musica, spazio a cibo e approfondimenti. Ingresso libero.

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La musica africana protagonista alle Murate.

IL FESTIVAL. Torna a Firenze, all’ex carcere delle Murate, il festival Au desert/presenze d’Africa, occasione di incontro tra la musica e la cultura tuareg, maliana, panafricana, con musicisti europei e internazionali che hanno fatto del nomadismo artistico la propria cifra stilistica. L’appuntamento è dal 4 al 6 luglio, tutti gli eventi sono a ingresso libero.

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GLI ARTISTI. Il festival è stato presentato a Palazzo Vecchio dall’assessore alla cultura e contemporaneità Sergio Givone, da Riccardo Ventrella, direttore artistico dell’Estate Fiorentina, da Luca Dini, presidente fondazione Fabbrica Europa, e da Maurizio Busia, direttore artistico del festival. Tra i tanti artisti che saranno coinvolti quest’anno: i musicisti tuareg Tadalat (band rivelazione al Festival au Désert 2012 di Timbuktu), il polistrumentista e cantante di origine marocchina Aziz Sahmaoui (collaboratore di Joe Zawinul e fondatore del gruppo University of Gnawa), il balafonista Lansiné Kouyaté (figlio della nota cantante maliana Siramori Diabaté), il cantautore “world” Piers Faccini, il chitarrista elettrico e cantante della Guinea Moh! Kouyaté, il batterista afroamericano Hamid Drake, Paolo Angeli con la sua chitarra sarda preparata (Pat Metheny ne ha voluta una identica), Pasquale Mirra, Dimitri Grechi Espinoza, Silvia Bolognesi, Jérôme Li Thiao Te e l’intervento speciale di Roy Paci per il gran finale.

NON SOLO MUSICA. Tra le caratteristiche peculiari del festival, il lavoro dei musicisti nei giorni precedenti alle esibizioni: distribuiti su vari spazi-prova di Firenze, gli artisti di diversa provenienza lavoreranno insieme per presentare per la prima volta al pubblico produzioni, nuove composizioni e jam session. Il festival, oltre alla musica, al cibo africano e agli stand artigianali, prevede anche momenti di approfondimento per riflettere sull’attuale situazione internazionale, con un focus particolare proprio sul Mali. L’appuntamento fiorentino, infatti, nasce dall’omonimo e prestigioso festival au desert di Timbuktu, che quest’anno, per la prima volta dalla sua fondazione, non si è potuto realizzare a causa della sempre più drammatica situazione geopolitica del paese. “Questo festival – ha sottolineato l’assessore Givone – nasce come celebrazione di una cultura nomade, di libertà, del viaggiare. L’ex carcere delle Murate è il luogo adatto per farla sprigionare”. Per informazioni: www.festivalpresenzedafrica.eu.

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