C'è un presepe trasparente, quasi etereo, eppure così umano a Palazzo Vecchio: è la natività degli studenti della Sacred Art School, una scultura in rete metallica installata stamani nel Cortile della Dogana.
Una scultura che, nelle intenzioni degli autori, ricorda “due caratteristiche che Dio inaugura e stabilisce nella relazione con noi a Betlemme: la docilità e la trasparenza”. I giovani artisti hanno voluto rappresentare anche “la stanchezza, la scomodità, la solitudine, il timore e l’umiliazione che sicuramente soffrirono Maria e Giuseppe. Gli effetti che la luce produce nei corpi e nelle silhouette ci ricordano la quotidianità piena di luci e ombre”.
Una scuola-bottega per l'arte sacra
La Sacred Art School Firenze Onlus, ideata dallo scultore irlandese Dony MacManus, promuove la creatività nel disegno, nella pittura e nella scultura a tema sacro. Gli allievi studiano e lavorano in una scuola-bottega, anche su commissioni nazionali e internazionali.
Gli studenti iscritti al terzo anno accademico attualmente in corso arrivano da lontano: da tutta Italia, ma anche da Stati Uniti, Messico, Cina, Brasile, Cile, Regno Unito, Svezia. E i docenti? Sono professionisti e artigiani storici della città.
“Pochi giorni fa il sindaco Dario Nardella ha visitato la Scuola – ha spiegato la vicesindaca Cristina Giachi – ed è rimasto colpito da questa opera. Ha chiesto ai responsabili se potesse essere esposta a Palazzo Vecchio e la richiesta è stata accolta volentieri. È un gesto davvero bello che questa opera, un presepe povero realizzato da giovani, sia offerta alla città”. L’opera resterà nel Cortile della Dogana fino al 7 gennaio.