L’arte della Novikova si nutre, oltre che di una tecnica di eccellenza, di un pensiero filosofico tanto profondo quanto attuale, espressione di quella ”precarietà dell’essere” tipica del nostro tempo.
Nelle sue opere, che attingono ispirazione dalla mistica medievale, dalla mitologia dell’antica Russia, dalle scienze alchemiche ed esoteriche, non vi sono certezze o risposte univoche. Il bene e il male non sono rappresentati dalla luce e dalla oscurità, le immagini suggeriscono piuttosto il passaggio, il divenire del bello verso l’orrido, del divino nel suo contrario. Il dubbio come metafora della vita, la fantasia come radice della realtà. Figure d’ispirazione vegetale e animale umanizzate, e viceversa, in un tripudio di contaminazioni: esseri umani nascosti da maschere animalesche, animali agghindati da umani, dove il grottesco e’ la prima chiave di lettura, anche se, ovviamente, e’ solo un pretesto che svela significati, ascendenze, inquietudini. Sullo sfondo si trova spesso la presenza della città dove la Novikova ha studiato e vissuto – San Pietroburgo – con i suoi canali, le sue case stranianti, il suo gelido non-colore,
Fondamentale in questo contesto è la consapevolezza dell’artista nel trattare la lastra nel lungo processo di lavorazione , fino a raggiungere la massima ampiezza di tonalità nel bianco-nero necessaria per rivelare le diverse valenze del contenuto. Inevitabilmente le vengono attribuiti come maestri e ispiratori Bosch, Callot, l’Arcimboldo, per alcuni versi anche Durer, i Surrealisti, -ma Elena Novikova tutto elabora e trasforma- – come sostiene Olga Shustrova nell’introduzione al catalogo – -riuscendo a collegare il passato allo spirito della modernità.-
La mostra è aperta dal 26 novembre 2009 al 15 gennaio 2010.
Galleria Il Bisonte
via San Niccolo’, 24r Firenze
orari di apertura: dal lunedi’ al venerdi’ 9.00/13.00 – 15.00/19.00, sabato e domenica su appuntamento
ingresso libero