L’autore ha voluto pubblicare un saggio che, per lo scrupolo della sua ricerca e delle sue riflessioni, diventa indispensabile per risalire alle ragioni storiche e alle considerazioni che determinarono la stesura del romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa. A 50 anni dalla sua pubblicazione, “Il Gattopardo” trova una Sicilia più matura, consapevole e in grado di rimuovere il pregiudizio secondo il quale ci sono cose che “ai siciliani non si possono dire”. Lo scopo della rilettura è quello di evidenziare, tramite le conseguenze che ne sono derivate, l’attualità di una storia che si rivela opera di amaro realismo e non frutto delle suggestioni di un vecchio e illuminato aristocratico. “Leggere Il Gattopardo” svela, infatti, risvolti e rimandi che costituiscono un’autentica novità e per questo finisce con l’acquistare una propria autonomia, sia pure in riferimento al testo che lo ha ispirato.
Alcuni cenni biografici sull’autore: Melo Freni è nato a Barcellona Pozzo di Gotto, è cresciuto a Castroreale, poi a Messina e a Palermo, dove ha conseguito la laurea in Giurisprudenza. Da procuratore legale, dopo una breve esperienza forense, che lo ha visto difensore anche in Corte di Assise, è entrato in RAI, per concorso nel 1963, alla sede di Palermo del Giornale Radio fino al 1970 e quindi a Roma, al TG1, fino al 1995, dove è stato anche redattore capo delle rubriche culturali. In letteratura ha esordito nel 1965 con Il senso delle cose, presentato da Leonardo Sciascia. Ha pubblicato dieci romanzi, cinque saggi, cinque raccolte di poesie. Sulla sua opera sono state svolte numerose tesi di laurea anche presso università straniere, ed è presente in prestigiose antologie critiche non soltanto italiane.
“Leggere il Gattopardo” di Melo Freni
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