Con la riapertura del Museo della Specola, Firenze si riappropria di un luogo suggestivo a cui i cittadini sono molto affezionati, tant’è che le prime 4 date di visite gratis hanno fatto registrare il tutto esaurito in un batter d’occhio. Da giovedì 22 febbraio a domenica 25 sono in programma i tour guidati ormai sold out, mentre da martedì 27 sarà possibile comprare i normali biglietti per i nuovi percorsi e infine dal 1° marzo torneranno visibili anche gli altri ambienti.
Le novità della riapertura del Museo della Specola
Con la riapertura della Specola il museo si arricchisce di 13 sale per ammirare nuove collezioni su un totale di 700 metri quadri. Il percorso di visita è stato ampliato in due nuove ali dell’edificio dove hanno preso posto i reperti di mineralogia e le prime opere di ceroplastica come le cere botaniche, mai esposte al pubblico in tempi moderni. Durate i lavori di riallestimento e ammodernamento di Palazzo Bini Torrigiani, i curatori e le curatrici di questo spazio hanno anche proceduto alla catalogazione delle opere e dei reperti, con la ripulitura di alcuni di questi.
Con la riapertura vengono valorizzati anche i pezzi forti dell’esposizione, che hanno reso celebre a Firenze il Museo della Specola, grazie a una nuova illuminazione: la collezione di cere anatomiche che conta ben 1.400 pezzi realizzati tra la fine del Diciottesimo secolo e gli inizi del Diciannovesimo, i 3.000 reperti del Salone degli scheletri, i 5.000 esemplari delle 23 sale della sezione di Zoologia, la maestosa Tribuna di Galileo e il Torrino astronomico, che ospitava l’osservatorio a cui la Specola deve il suo nome. I lavori, per un costo di circa 6 milioni di euro e finanziati dall’Università e dalla Regione Toscana, hanno riguardato in tutto 2.280 metri quadri. È stata anche rinnovata la biglietteria, realizzato un nuovo bookshop e sono stati ammodernati gli impianti elettrico, antincendio e di climatizzazione.
Il nuovo percorso museale della Specola
Al primo piano prendono poste le raccolte mineralogiche, che custodiscono anche la preziosa collezione medicea di pietre lavorate tra coppe, vasi e suggestivi oggetti ornamentali. L’esposizione illustra inoltre l’evoluzione dei minerali attraverso la storia della Terra e del Sistema Solare e consente di ammirare campioni unici al mondo, dalle tormaline ed ematiti dell’Elba allo zolfo della Sicilia, fino agli enormi cristalli di topazio e acquamarina del Brasile.
Con la riapertura, le nuove sale del secondo piano del Museo della Specola sono dedicate alla nascita e all’evoluzione della ceroplastica a Firenze, con una sezione dedicata in particolare alle cere botaniche – suggestive riproduzioni di piante e frutti – visibili al pubblico dopo oltre un secolo. Nel percorso rinnovato prendono posto inoltre le tavole in cera di anatomia, istologia e patologia botanica realizzate da Clemente Susini in collaborazione col grande scienziato Giovan Battista Amici.
I biglietti per visitare il Museo della Specola di Firenze
Come detto, per i primi 4 giorni di riapertura, le visite al Museo della Specola di Firenze hanno fatto registrare il tutto esaurito: i primi biglietti disponibili sono quelli di martedì 27 febbraio (10 euro intero, 5 euro ridotto, online o in biglietteria). L’orario va dal martedì alla domenica dalle 9 alle 17. Fino al 29 febbraio si potranno scoprire le nuove 13 sale e la storica collezione di zoologia.
Poi dal 1° marzo saranno visibili su appuntamento anche gli altri percorsi. Le cere anatomiche saranno visibili solo con visita guidata (ore 11, 12 o 15, per un massimo di 15 persone per turno) da acquistare presso la biglietteria, senza prenotazione. Il Salone degli Scheletri, la Tribuna di Galileo e il Torrino astronomico saranno visitabili su prenotazione (055-2756444 da lunedì a venerdì ore 9-13 oppure [email protected]).
Il primato della Specola
La riapertura della Specola è uno degli eventi per celebrare i 100 anni dell’Università di Firenze. Il 21 febbraio è stato scelto come giorno per l’inaugurazione perché in questa stessa data si festeggia il compleanno del museo, che compie 249 anni per l’esattezza. Fu il granduca Pietro Leopoldo di Lorena, il 21 febbraio 1775, a istituire quello che ai tempi era chiamato “L’Imperiale e Reale Museo di Fisica e Storia Naturale”, il primo museo naturalistico e scientifico ad essere aperto a tutto il pubblico, di ogni classe sociale.
A svelare giorno dopo i giorno i dettagli della riapertura della Specola è lo stesso Museo di Storia Naturale dell’Università di Firenze che sui suoi canali social ha pubblicato in questi mesi aggiornamenti e curiosità. Tra queste anche una “chicca”: durante i lavori, nel cortile di Palazzo Bini Torrigiani sono stati trovati oltre venti tra vasi e orci fiorentini che risalgono al Quattordicesimo secolo e agli ani successivi, un trucco costruttivo impiegato per alleggerire la struttura delle volte del cortile.