giovedì, 28 Marzo 2024
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Agli Uffizi il busto del Bernini per dire no alla violenza sulle donne

Fino al 19 dicembre agli Uffizi il busto di Costanza Piccolomini Bonarelli, scolpito in marmo e poi deturpato e le foto di Ilaria Sagaria che raccontano poeticamente il dolore e la solitudine delle vittime degli attacchi di violenza

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Il dolore e la solitudine delle donne vittime di violenza, dal Seicento del Bernini ai giorni nostri, vengono raccontate agli Uffizi nella mostra Lo Sfregio. È il busto di Costanza Bonarelli, in prestito dal Museo del Bargello, amante e vittima di Gian Lorenzo Bernini che la fece sfregiare dopo averla ritratta, a tessere il filo rosso che lo lega alle fotografie contemporanee di Ilaria Sagaria, che raccontano con grazia la drammatica realtà delle donne sfregiate con l’acido. Nel mese in cui ricorre la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne (25 novembre), gli Uffizi lanciano un messaggio importante proponendo la mostra Lo sfregio (fino al 19 dicembre), curata da Chiara Toti.

Da un lato il capolavoro di Bernini, in prestito dal Museo Nazionale del Bargello: si tratta del busto dell’amata Costanza Piccolomini Bonarelli, scolpito nel marmo e poi deturpata al volto per gelosia, una volta scoperto che la donna aveva una relazione col fratello dell’artista. Dall’altro gli scatti di Sagaria dedicati alle donne sfigurate con l’acido.

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Ilaria Sagaria

La violenza, filo rosso da Costanza Bonarelli a Ilaria Sagaria

Il filo sottile che unisce la vicenda che si cela dietro il busto di Costanza Bonarelli, databile al 1637-1638, e le foto di Ilaria Sagaria è il tema, sempre dolorosamente attuale, della violenza sulle donne. Lo scultore ritrae la donna con naturalezza e intimità: la camicia aperta, la pettinatura mossa, lo scatto del collo, la bocca socchiusa quasi a suggerire un dialogo. Nella tarda estate del 1638 Bernini, scoperto il legame di Costanza con il fratello Luigi, pazzo di gelosia, fa sfregiare il volto della donna.
Bernini fu graziato e proseguì la sua brillante carriera senza conseguenze, mentre Costanza venne reclusa in un monastero per quattro mesi. Fece poi ritorno dal marito, Matteo Bonarelli, con il quale dette vita a un fiorente commercio di sculture: in lei oggi è riconosciuto un emblema della capacità di riscatto che si ritrova oggi in tante vittime di violenza, alle quali le fotografie di Ilaria Sagaria, dedicate alle donne che hanno subito attacchi con acido, danno liricamente voce. Il ciclo di scatti Il dolore non è un privilegio ricorda infatti come il crimine subito da Costanza si riattualizzi oggi nei casi ancora più efferati degli attacchi con l’acido. Ad essere preso di mira, esattamente come allora, è il volto delle vittime, investito da sostanze corrosive che bruciano la pelle ed erodono ossa e cartilagini, condannando ad un calvario fisico e psicologico.

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LO SFREGIO – ILARIA SAGARIA / GIAN LORENZO BERNINI
2 novembre – 19 dicembre 2021
Gallerie degli Uffizi, Galleria delle Statue e delle Pitture, sale A36-A37
Curatela della mostra: Chiara Toti
Progetto dell’allestimento: Antonio Godoli

 

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