Realizzato dal Comune di Castelfiorentino grazie anche ad un finanziamento dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze su disegno dell’architetto Massimo Mariani, il Museo è stato presentato 23 gennaio 2009 nella sala stampa “Oriana Fallaci” di Palazzo Medici Riccardi, dove si trova (la scelta non è stata casuale) anche la celebre “Cavalcata dei Re Magi” realizzata da Benozzo Gozzoli nel 1459.
Sono intervenuti Antonio Paolucci, Direttore dei Musei Vaticani e per molti anni Soprintendente del Polo Museale fiorentino (che riceverà in occasione dell’inaugurazione del Museo la cittadinanza onoraria), il Sindaco di Castelfiorentino, Laura Cantini, il Direttore Generale dell’Ente Cassa di Risparmio, avv. Antonio Gherdovich, l’Assessore provinciale Maria Cristina Giglioli. Erano inoltre presenti l’architetto Massimo Mariani, Elena Fani e Serena Nocentini (curatrici del sito e degli strumenti multimediali realizzati in collaborazione con l’Istituto e Museo di Storia della Scienza).
Il nuovo museo di Benozzo Gozzoli, ubicato nel centro storico di Castelfiorentino e a pochi passi dalla stazione ferroviaria, è stato concepito – osserva Mariani – come un abito su misura, “una casa – studio dove Benozzo Gozzoli, circondato dai suoi collaboratori, sembra accompagnarci a visitare questi affreschi quando ancora li sta facendo”.
Oltre ad un’ampia collezione di sinopie, il Museo consente infatti al visitatore di ammirare – per la prima volta nel loro integrale splendore – gli affreschi che l’artista realizzò all’interno di due tabernacoli: il Tabernacolo di Madonna della Tosse (1484) e il Tabernacolo della Madonna delle Grazie, detto anche della Visitazione (1490-91) mediante i quali Benozzo Gozzoli lasciò nella campagna toscana due testimonianze importanti della cultura rinascimentale fiorentina.
La ricomposizione degli affreschi di Benozzo Gozzoli nel nuovo Museo è avvenuta riproducendo fedelmente le dimensioni dei siti originari, da dove furono staccati in epoche diverse (nel 1965 e nel 1970) per preservarne l’integrità, in parte compromessa dalle intemperie. In questo modo, sia il Tabernacolo di Madonna della Tosse che il Tabernacolo della Visitazione hanno trovato – dopo una temporanea collocazione in biblioteca che ne impediva una corretta lettura – una sistemazione del tutto identica alla precedente, e possono essere così ammirati con le medesime prospettive e gli effetti illusionistici che si presentavano al viandante oltre cinque secoli fa.
Il Museo si presenta anche come sede qualificata per approfondire il percorso artistico di Benozzo Gozzoli e le sue opere, disseminate in Toscana e in tutto il mondo (USA, Francia, Gran Bretagna, Spagna, ecc..). Al suo interno sono presenti postazioni didattiche e multimediali realizzate in collaborazione con l’Istituto e Museo di Storia della Scienza, attraverso le quali ci si può collegare ad un sistema di georeferenziazione (che consente di localizzare le opere dell’artista in altri Musei e di reperire schede informative), esplorare nei dettagli gli affreschi con immagini ad alta risoluzione, visionare un filmato di 18 minuti per conoscerne più a fondo la storia. “L’offerta culturale della Provincia di Firenze – ha detto l’Assessore Maria Cristina Giglioli – si arricchisce di un nuovo importante elemento: il museo dedicato a Benozzo Gozzoli a Castelfiorentino. Le occasioni di vivere Firenze e la sua provincia sotto l’aspetto culturale ed artistico si arricchiscono continuamente di nuove opportunità”
Il Museo di Benozzo Gozzoli (via Testaferrata) osserverà il seguente orario di apertura: Lunedì 9.00–13.00 (riservato a gruppi scolastici); Martedi 16.00–19.00; Giovedì 16.00 – 19.00, Venerdì 9.00–13.00 (su prenotazione), Sabato e Domenica 10.00-12.00 e 16.00-19.00. Mercoledì chiuso.
Costo del biglietto: intero 3 euro, ridotto 2 euro. Ulteriori informazioni su gratuità, sconti e agevolazioni, oltre che su eventuali variazioni dell’orario nel corso dell’anno, sono reperibili sul sito del museo www.museobenozzogozzoli.it (che sarà attivo dal giorno dell’inaugurazione) oppure tel. 0571-64448 o scrivendo a: [email protected]
Un museo per Benozzo Gozzoli
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