Nessuna tournée, un solo mese di repliche, 20 spettatori per sera in uno spazio – il Semiottagono dell’ex carcere delle Murate a Firenze – mai usato prima d’ora per il teatro.
C’è un modo nuovo di fare teatro che somiglia tanto a quello più antico: un “qui e ora” agli antipodi dell’infinitamente riproducibile e dappertutto a cui ci condanna l’era digitale. E ad andare in scena, non a caso, sarà uno dei classici più longevi, l’Alcesti di Euripide, nella rilettura della Compagnia Massimiliano Civica, in programma dal 30 settembre al 26 ottobre.
Il teatro come lo facevano gli antichi
Un regista, Massimiliano Civica, e tre attrici, Daria Deflorian, Monica Demuru e Monica Piseddu, saranno alle Murate per la prima e unica rappresentazione di questa versione della tragedia di Euripide, la più antica tra quelle giunte fino a noi, datata 438 a.C.
Il pubblico siederà su un’unica fila di 20 sedie bianche, a circondare l’azione scenica. Le attrici indosseranno le maschere realizzate da Andrea Cavarra, Monica Demuru avrà il compito di ricreare e reinventare il canto della tragedia greca.
Spettacolo e laboratorio
Lo spettacolo sarà affiancato da un percorso di approfondimento in due tappe, intitolato “Leggere il teatro”: dal 23 al 28 settembre si avrà la possibilità di assistere alle anteprime e incontrare il regista, dal 20 al 24 ottobre verranno organizzati cinque incontri con lo stesso regista per studiare la relazione tra il testo e la messa in scena nel teatro greco e in particolare nell’Alcesti.
Repliche in programma dal martedì al sabato alle 21 e la domenica alle 18. Prenotazione obbligatoria, sia per assistere allo spettacolo che per partecipare al laboratorio, a [email protected] o allo 055.4206021.