sabato, 2 Novembre 2024
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Green pass, cosa succede dopo il 15 ottobre: dal supermercato alle partite IVA

L'obbligo di green pass per i liberi professionisti, il nodo dello smart working, le regole per negozi e supermercati, i tamponi per chi è senza vaccino. Cosa succede dal 15 ottobre 2021

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Partite Iva, autonomi, liberi professionisti, dipendenti della funzione pubblica e privati, datori di lavoro, personale del supermercato: arriva il green pass obbligatorio, ecco cosa succede dal 15 ottobre 2021 secondo quanto previsto dal decreto legge n° 127 del 2021. Su tutti i posti di lavoro, il personale dovrà mostrare il certificato verde.

Dopo il 15 ottobre la normativa non introduce direttamente l’obbligo di fare il vaccino: resta la strada del tampone a prezzi calmierati. Per chi sgarra multe salate e sospensione del pagamento dello stipendio. Vediamo allora cosa cambia dal 15 ottobre con il green pass obbligatorio e cosa succede ai lavoratori che non lo hanno.

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Dal 15 ottobre green pass obbligatorio per chi lavora nei negozi, ma non serve per andare al supermercato

Dal 15 ottobre in Italia non viene introdotto direttamente l’obbligo di sottoporsi al vaccino, ma il governo ha deciso l’estensione del green pass per tutti i lavoratori fino al 31 dicembre 2021. Dunque per andare sul luogo di lavoro sarà necessario mostrare la certificazione verde che si ottiene 15 giorni dopo la prima dose di vaccino oppure se si è guariti dal Covid negli ultimi 6 mesi o ancora con un tampone fatto nelle ultime 48 ore.

Da venerdì 15 ottobre il green pass sarà obbligatorio per tutti i lavoratori pubblici e privati che non sono in smart working. Per andare a lavorare bisognerà mostrare il certificato verde: se non si avrà il green pass, non sarà possibile entrare nelle aziende private e nei posti di lavoro pubblici. L’assenza, per la mancanza di certificazione, verrà considerata ingiustificata e non sarà pagato lo stipendio dal primo giorno di assenza. Se non ci si presenta al lavoro perché senza certificazione verde non si rischierà il licenziamento, la sospensione o provvedimenti disciplinari.

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Dunque dal 15 ottobre il green pass sarà obbligatorio anche per il personale dei supermercati, ma non per i consumatori: per entrare nei negozi, andare al supermercato e al centro commerciale come clienti non ci vorrà il certificato verde. Non serve per gli utenti degli uffici pubblici. Chi lavora in queste strutture dovrà invece esserne dotato. Il green pass sarà sempre necessario per gli utenti dei luoghi dove è già previsto, come ristoranti e bar al chiuso.

Green pass, dove non serve dal 15 ottobre: cosa si può fare senza

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Green pass per partite Iva, lavoratori autonomi, liberi professionisti: cosa succede dal 15 ottobre

Ecco cosa succede dal 15 ottobre 2021 per i liberi professionisti: l’obbligo di green pass riguarda tutti i lavoratori privati compresi gli autonomi e chi ha partita Iva. Il decreto legge n° 127 del 2021, pubblicato in Gazzetta Ufficiale, specifica che le regole si applicano sia ai dipendenti privati sia a chi svolge lavoro autonomo. E in questa lista ricadono inoltre gli studi professionali, gli agenti di commercio, i consulenti, che quindi da metà ottobre avranno l’obbligo di green pass, anche quando entrano in aziende private.

Dal 15 ottobre e fino al 31 dicembre 2021 i magistrati non potranno accedere agli uffici giudiziari dove sono impiegati senza la certificazione verde, specifica il decreto legge. Il green pass non è obbligatorio per le altre persone che entrano in tribunale, come gli avvocati, i consulenti, i periti, i testimoni e le parti del processo.

Vaccino e il controllo del green pass obbligatorio: le regole dal 15 ottobre per il datore di lavoro

Anche il datore di lavoro è obbligato ad avere il green pass, quando frequenta il luogo d’impiego o l’azienda, e se trovato senza rischia le sanzioni previste dal decreto. Per quanto riguarda i dipendenti pubblici è stato deciso il ritorno in presenza del personale dal 15 ottobre 2021, con il ricorso allo smart working solo in base ad accordi individuali.

Il green pass non è necessario per i lavoratori pubblici e privati in smart working: chi è senza vaccino potrà richiedere il lavoro agile, ma non è obbligatorio per il datore di lavoro concederlo. Le aziende, private e pubbliche, quindi potranno rifiutare di impiegare i propri dipendenti non vaccinati in remoto. Inoltre se verrà richiesto di andare al lavoro, ad esempio per una riunione in ufficio, il pass sarà necessario.

Il controllo del green pass spetta ai datori di lavoro, che dal 15 ottobre dovranno aver previsto delle modalità per la verifica del certificato tramite l’app che legge il QR code, anche con accertamenti a campione su almeno il 20% del personale, specificano le FAQ del governo ai Dpcm. Chi non controlla rischia sanzioni da 400 a 1.000 euro. Chi invece accede al posto di lavoro senza green pass deve essere segnalato dal datore di lavoro alla Prefettura e per il lavoratore che sgarra è prevista una muta da 600 a 1.500 euro oltre a eventuali provvedimenti disciplinari.

I clienti che ricevono in casa un idraulico, un elettricista o un altro tecnico non devono controllare il green pass. Le famiglie che hanno una colf, personale per le pulizie o badanti alla loro dipendenze sono invece tenute a verificare il certificato verde.

Cosa succede dal 15 ottobre 2021, in sintesi

Ecco in sintesi le novità introdotte dal decreto legge 127/2021 sul green pass e cosa cambia dal 15 ottobre:

  • obbligo – dal 15 ottobre e fino al 31 dicembre 2021 il green pass è obbligatorio per tutti i lavoratori pubblici e privati, anche per partite Iva, autonomi, liberi professionisti, agenti di commercio, colf, badanti, taxisti, magistrati (ma non per gli avvocati che vanno a un processo)
  • si può andare al supermercato – il green pass non è obbligatorio per i clienti dei negozi, dei parrucchieri o dei supermercati, lo è invece dal 15 ottobre per i lavoratori di queste attività
  • stipendio sospeso – i dipendenti pubblici e del privato che sono senza green pass, dal 15 ottobre al 31 dicembre 2021 non potranno andare sul posto di lavoro e non verranno pagati per questo periodo di assenza ingiustificata
  • No alla sospensione – l’assenza dal posto di lavoro, a causa della mancanza del green pass, non comporta conseguenze disciplinari, sospensione o licenziamento
  • smart working – chi è in lavoro agile da casa non ha l’obbligo di green pass (finché non va in ufficio). L’azienda però non è obbligata a prevedere lo smart working per il suo personale non vaccinato
  • multe – sanzioni da 600 a 1.500 euro per le persone senza green pass al lavoro (più eventuali sanzioni disciplinari); da 400 a 1.000 euro per i datori di lavoro che non controllano le certificazioni
  • chi controlla il green pass – il datore di lavoro entro il 15 ottobre deve definire le modalità di verifica. Il controllo deve essere fatto preferibilmente all’accesso in azienda e, nel caso, anche a campione per almeno il 20% del personale in servizio.
  • elettricisti e idraulici – i clienti che ricevono tecnici a casa non sono tenuti a controllare il green pass, ma – a loro discrezione – possono chiederlo
  • colf, badanti, addetti alle pulizie a domicilio – il controllo del green pass deve essere fatto dal datore di lavoro (la stessa famiglia se questi lavoratori sono pagati direttamente dal nucleo familiare)
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