giovedì, 25 Aprile 2024
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“A casa 100 giorni l’anno”, Ataf dichiara guerra agli assenteisti

Tasso di assenza tre volte quello normale e casi di collezionisti di assenze da oltre 100 giorni in meno di un anno. Bonaccorsi, presidente Ataf, dichiara guerra agli assenteisti. E se la prende con il sindacato.

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Tasso di assenza tre volte quello normale e casi di collezionisti di assenze da oltre 100 giorni in meno di un anno. Bonaccorsi, presidente Ataf, dichiara guerra agli assenteisti. E se la prende con il sindacato.

L’ACCUSA. “Abbiamo deciso di dichiarare guerra agli assenteisti – dichiara Filippo Bonaccorsi – perché non era più tollerabile la situazione di un’azienda dove il tasso di assenza dal lavoro è il triplo del normale e dove qualcuno è capace di collezionare oltre cento giorni di assenza in meno di un anno. Per tutta risposta, il sindacato ha avviato le cosiddette procedure di raffreddamento”.

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SCIOPERO. Nel mentre il sindacato minaccia lo sciopero “facendo così il male dell’azienda, dei passeggeri e dei cittadini”, attacca il presidente Ataf.

I MALATI DELLA DOMENICA. Secondo una verifica svolta dagli uffici di viale dei Mille, il tasso di assenza dal lavoro “per malattia” si colloca fra l’8 e il 10%, mentre la percentuale media di assenza dal lavoro per motivi di salute nelle aziende italiane comparabili è di circa il 3,5%. In Ataf, poi, si registrano picchi di “malati” anche del 13% in corrispondenza della domenica e dei giorni di festa.

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RECORD. “I dati evidenziano che in alcuni casi si sono accumulati anche oltre 100 giorni di assenza per malattia in meno di un anno, in altri casi più di 300 giorni in tre anni, dilazionati in brevi assenze ‘strategiche’ – prosegue Bonaccorsi – Qui nessuno sta mettendo in discussione il sacrosanto diritto di lavoratori alla cura, alla convalescenza e al riposo. Stiamo semplicemente stanando i furbi che con finte malattie, strategicamente collocate a fianco dei giorni di festa, rubano risorse all’azienda e mandano per aria senza un valido motivo l’organizzazione dei turni, provocando danni ai loro colleghi onesti e al servizio reso ai passeggeri. Su questo non faremo un passo indietro”. Respinta al mittente la reazione dei sindacati.

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