sabato, 27 Luglio 2024
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Abusi edilizi, cinque indagati

abusi edilizi in centro: controlli in via Pandolfini, un sequestro preventivo e cinque indagati

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L’immobile in questione è una “vecchia conoscenza” della polizia municipale, perchĂ© nel corso di un decennio era stato al centro di controlli e sopralluoghi per abusi edilizi e perchĂ© utilizzato, pur non avendone le caratteristiche, come abitazione. Si tratta del magazzino di uno storico palazzo in via Pandolfini che nelle ultime settimane è tornato nel mirino degli agenti del nucleo edilizio della polizia municipale che, dopo ispezioni e verifiche, hanno riscontrato nuove violazioni. Tanto che è scattato il sequestro preventivo e cinque persone sono indagate per reati che vanno dall’abuso edilizio alla violazione delle disposizioni delle norme in materia di tutela dei beni culturali fino al danneggiamento del patrimonio storico e artistico.

I controlli sono iniziati il mese scorso. Gli agenti del nucleo edilizio hanno scoperto che erano in corso nuove opere edili in due distinte unitĂ  immobiliari derivate dal magazzino. Dagli accertamenti è emerso che i lavori erano eseguiti senza avere alcun permesso, tanto meno il necessario nulla osta della Soprintendenza ai beni artistici e culturali. Inoltre una parte dell’immobile è risultata giĂ  abitata, malgrado fossero in corso i lavori. In concreto si tratta di interventi abusivi eseguiti dove, in passato, erano giĂ  stati eseguiti lavori senza autorizzazione tanto che erano state emesse ben tre ordinanze per ripristinare lo stato di legalitĂ .

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Dopo un primo sopralluogo, necessario per capire cosa succedeva all’interno dell’ex magazzino, la polizia municipale ha effettuato una serie di verifiche incrociate per ricostruire la storia dell’immobile e per capire chi fossero gli autori dei nuovi lavori, la loro natura e per risalire allo stato precedente. Da queste verifiche è anche emerso che, malgrado la situazione illegittima dell’immobile, sono in corso delle compravendite.

Per questo è scattato il sequestro preventivo. I sigilli sono stati apposti subito dopo un secondo sopralluogo da cui è risultato che i lavori proseguivano ancora senza nessuna autorizzazione. Il fascicolo è stato consegnato alla Procura della Repubblica segnalando la posizione di cinque persone al pubblico ministero che ha assunto la direzione delle indagini. I reati ipotizzati vanno dall’abuso edilizio, alla violazione delle disposizioni delle norme in materia di tutela dei beni culturali, al danneggiamento del patrimonio storico e artistico.

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