Si è spento a 85 anni Nedo Nencioni, l’ultimo dei superstiti empolesi deportati nel ’44 nei campi di concentramento tedeschi.
LA VITA. Rappresentante dell’Associazione Nazionale Ex Deportati e ultimo reduce dei campi di prigionia, Nencioni viveva da tempo a Fucecchio, dove si è spento questa mattina, all’ospedale San Giuseppe. Nonostante l’avanzare degli anni amava raccontare la sua storia ai più giovani e continuava ad accompagnare i ragazzi in visita al campo di concentramento di Mathausen, lager in cui arrivo’ l’11 marzo 1944 deportato insieme al padre. Nencioni era il numero di mateircola 57302 e fu fatto prigioniero politico dopo lo sciopero generale del marzo 1944 a Empoli. Nel gennaio 2010 era stato insignito della medaglia d’onore concessa dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
IL RICORDO DEL SEGRETARIO. “Era il maggio del 1995 quando conobbi Nedo Nencioni, accompagnava me e tanti altri ragazzi nel Viaggio della Memoria: Ebensee, Castello di Hartheim, Auschwitz e Mauthausen- ricorda Brenda Barnini, segretario Pd Empolese Valdelsa- Fu quando arrivammo a Mathausen, che la forza dirompente della memoria ci investì attraverso le parole di Nedo: i 186 gradoni della scala della morte, il piazzale dell’adunata da immaginare, come lui ci diceva coperto di neve, gli infiniti soprusi subiti in ogni angolo di quel campo. Nedo sopravvissuto a quell’atroce esperienza, di cui nessuno di noi testimoni tardivi può realmente arrivare ad immaginare il dolore, ha dedicato poi l’intera sua vita a trasformare le ferite e il ricordo personale in memoria collettiva”.