venerdì, 29 Marzo 2024
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Allarme caldo a Sollicciano: ”Nelle celle ci sono 45 gradi”

Le celle di Sollicciano in questi giorni raggiungono i 45 gradi di temperatura. A lanciare l'allarme è Franco Corleone, il garante dei diritti dei detenuti del Comune di Firenze, durante la riunione del coordinamento nazionale dei garanti svoltasi oggi in città.

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Le celle di Sollicciano in questi giorni raggiungono i 45 gradi di temperatura.

L’ALLARME. A lanciare l’allarme è Franco Corleone, il garante dei diritti dei detenuti del Comune di Firenze, durante la riunione, svoltasi oggi in Consiglio Regionale, dei membri del Coordinamento nazionale dei Garanti dei diritti delle persone private della libertà personale.

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LA SITUAZIONE. “A Sollicciano c’è una condizione molto difficile per il caldo, in cella in questi giorni ci sono 45 gradi, ma anche per la situazione di vita – ha osservato Corleone – il personale ha una carenza enorme, del 32% e il numero dei detenuti è ormai sempre costantemente sopra i mille, il doppio della capienza regolamentare”. Per quanto riguarda la Toscana, dove i detenuti sono 4.200, sarà chiesto un incontro urgente al nuovo assessore al Diritto alla salute Luigi Marroni e all’assessore al Welfare Salvatore Allocca. Come ha sottolineato infatti anche il Garante dei detenuti della Toscana, Alessandro Margara, esiste una situazione di sovraffollamento dovuta alla chiusura delle carceri di Livorno e di Arezzo, una grave carenza di personale e la questione, ancora da risolvere, dell’ospedale psichiatrico giudiziario di Montelupo.

IN ITALIA. A livello nazionale i detenuti sono attualmente 66mila. Una cifra che non è cresciuta negli ultimi mesi per una riduzione degli arresti, ma che è comunque alta. “Noi continuiamo a chiedere la modifica della legge sulla droga – ha commentato Corleone – perché il 33 per cento degli arresti è dovuto al possesso di stupefacenti, spesso in piccole quantità. E il carcere appare spesso una soluzione spropositata. Se si sommano altri reati, i tossicodipendenti rappresentano il 50% dei detenuti”.

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Lo studio. E’ stato il terzo giugno più caldo degli ultimi due secoli

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