giovedì, 28 Marzo 2024
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Apprendistato, 7 aziende su 10 del centro Italia lo utilizzano

7 aziende su 10 del Centro Italia utilizzano l'apprendistato, la cui ricerca è stata presentata oggi a Firenze in occasione della sesta tappa del Road Show nazionale promosso da Gi Group. ''Serve il supporto delle Agenzie per il lavoro per la diffusione dello strumento, la formazione delle risorse e l’interpretazione normativa''.

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Dopo Milano, Padova, Torino, Bologna e Napoli è stata presentata oggi a Firenze presso il Florence Learning Center la ricerca sull’apprendistato professionalizzante realizzata da Gi Group, la più grande agenzia italiana per il lavoro, in collaborazione con Od&M Consulting, nell’ambito del Road Show nazionale promosso sul tema, su un campione di oltre 100 aziende italiane di diverse dimensioni, dal titolo “Rilanciare l’apprendistato, opportunità di crescita per giovani e aziende”

CENTRO ITALIA. La Survey, realizzata in collaborazione con la fondazione Gi Group Academy nei mesi di settembre – dicembre 2011, ha rilevato che la percentuale di aziende che dichiara di aver utilizzato l’apprendistato professionalizzante, a partire dal 2003, è leggermente superiore rispetto alla media nazionale. E’ superiore, invece, di dieci punti percentuali il numero di aziende locali che dichiara di non impiegare tale strumento poiché non ne ha bisogno e non risulta interessata (33,3% contro 23,1%), lo stesso numero di imprese (33,3%), in linea con la media nazionale, dichiara di ritenerlo troppo complesso da un punto di vista normativo. Superiore invece la percentuale di aziende che, in questa area geografica, ha indicato i vantaggi economici che ne derivano (92,3% contro 88,6%) tra i motivi che spingono un’azienda ad utilizzare l’apprendistato.

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GI GROUP. “I dati locali emersi dalla survey sottolineano come l’apprendistato professionalizzante possieda grandi potenzialità sul territorio, ma che ci sia da lavorare ancora molto per promuoverlo sia presso chi non lo conosce sia presso chi dichiara di non esserne interessato – afferma Maria Luisa Cammarata, Business Development Director di Gi Group – Da questo punto di vista il ruolo delle Agenzie per il Lavoro appare, quindi, centrale per aiutarle a coglierne le valenze. Le aziende, infatti, dopo l’accordo sindacale firmato da Assolavoro, Uiltemp e Felsa Cisl, hanno oggi la possibilità di scegliere di gestire l’apprendistato mediante la somministrazione svolta dalle APL che, assumendo il ruolo di intermediari tra aziende e lavoratori, si fanno carico della formazione e dello sviluppo professionale della persona valorizzando, al tempo stesso, l’esigenza di flessibilità delle imprese ed evitando loro incombenze che le limitano nell’utilizzo dello strumento. A riguardo Gi Group ha da poco attivato il servizio StartApp, specifico per supportare e promuovere l’utilizzo dell’apprendistato professionalizzante presso le aziende”.

ETA’ DELL’APPRENDISTATO. Per quanto riguarda l’età degli apprendisti si può affermare che il 92,3% delle aziende che hanno utilizzato questo tipo di contratto, lo ha fatto per inserire in azienda ragazzi di età superiore ai 25 anni, il 61,5% per giovani di età compresa tra i 21 e i 25 anni, mentre il 23,1% ha destinato il contratto a giovani di età inferiore ai 20 anni. Se si considera il totale dei giovani apprendisti inseriti negli ultimi tre anni, invece, il 92,9% ha più di 25 anni, il 6,2% un’età compresa tra i 21 e i 25 anni, mentre solo lo 0,9% ha un’età inferiore ai 20 anni.

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UTILIZZO O MENO. I motivi che spingono un’azienda ad utilizzare l’apprendistato sono nella maggior parte dei casi di carattere economico (92,3%). Seguono, con una percentuale pari al 30,8%, la necessità di formare i lavoratori secondo le proprie esigenze e con il 23,1% la ragione di far crescere all’interno dell’azienda i propri dipendenti; solo il 15,4%, invece, dichiara di utilizzare lo strumento per i vantaggi di carattere normativo derivanti. Al contrario, le aziende del Centro Italia, che fino ad oggi non hanno utilizzato l’apprendistato, indicano tra i motivi della loro scelta, di non averne bisogno e di non esserne interessate e di ritenerlo eccessivamente complesso da un punto di vista normativo (33,3%). Nel Centro Italia sembra rivolto soprattutto a quelle professionalità che non necessitano particolari ricerche sul mercato del lavoro. La maggior parte delle aziende ha utilizzato l’apprendistato per tutte le professionalità senza particolari distinzioni (46,2%), a seguire solo per le professionalità “comuni”, vale a dire quelle più facili da reperire sul mercato (38,5%). Solo una minoranza (15,4%) lo ha utilizzato per le professionalità cosiddette “alte”.

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