Ztl, si cambia: rivoluzione in arrivo
Si concluderà solo il prossimo 31 ottobre, ma nel frattempo sarà già partito il confronto tra istituzioni, associazioni di categoria, commercianti e residenti. La Ztl notturna, croce e delizia delle notti estive (rispettivamente per gestori/avventori dei locali e per gli abitanti del centro, inferociti per gli schiamazzi e l’invasione delle auto in viuzze e piazze storiche), ha i giorni contati. Poco più di un mese di vita, almeno per la Ztl che abbiamo conosciuto in questi ultimi anni.
Dalla prossima primavera, infatti, le cose potrebbero cambiare, anche parecchio. Dando più spazio a critiche e proposte manifestate da chi la notte la vive, ma anche di chi se la vorrebbe dormire. A partire dalla fine di questo mese, infatti, avrà inizio un intenso dialogo tra le parti in causa, aperto a chiunque voglia dare il proprio contributo. A proporlo è stata la commissione mobilità, presieduta da Eros Cruccolini. “L’impegno è di elaborare una nuova proposta per la prossima estate – afferma l’ex presidente del consiglio comunale – che tenga conto anche della necessità di prevedere elementi complementari, quali i parcheggi e il servizio di trasporto pubblico, che forse sono stati carenti finora, non offrendo un’adeguata risposta alle richieste dei cittadini”.
Parcheggi e trasporti, solo due degli elementi di criticità su cui da anni puntano il dito i commercianti e le associazioni di categoria. Un acceso dibattito, quest’anno, si è svolto anche attorno all’orario di inizio della limitazione del traffico. Fronti opposti si sono combattuti per strappare un’ora o anche una mezz’ora in più, arrivando a una sorta di compromesso. Così che, dal giovedì alla domenica, la cintura più stretta del centro storico serra alle 23, mentre a mezzanotte compaiono le transenne a delimitare un cerchio più ampio. La porta di accesso di piazza Cavalleggeri, ad esempio, si attiva un’ora prima rispetto al “posto di blocco” di piazza Ferrucci, dove ci pensano i vigili a fermare le auto dirette sul lungarno Cellini. E per quest’anno si andrà avanti così fino alla fine. Tra fine settembre e ottobre, però, sarà possibile rinegoziare regole e confini, fino a giungere a una proposta condivisa da mettere in atto l’anno prossimo. Pronta a raccogliere l’invito l’associazione Viva-city, che raggruppa 326 attività del centro. Da anni l’associazione combatte per l’abolizione della zona a traffico limitato, in favore di uno strumento più flessibile, come le isole pedonali, da riempire di eventi e iniziative.
Altra battaglia, quella per un più ricco e articolato sistema di trasporti notturni, che integri gli autobus con taxi e parcheggi low cost. Quest’anno, invece, è venuto a mancare anche il trenino in stile Disney che traghettava giovani e meno giovani dai viali di circonvallazione fino al cuore della movida fiorentina. Il confronto è dunque aperto, così come l’ufficio dell’assessore alla mobilità Massimo Mattei che, a scapito di un’agenda stracolma, trova uno spazio per ricevere tutti. “Siamo disponibili anche a rivedere il concetto stesso di Ztl – garantisce Mattei – purché si arrivi a elaborare un altro strumento in grado di conciliare le esigenze dei giovani e degli esercenti con quelle dei residenti del centro”.
Se le novità viaggiano a bordo del bus
C’è sicuramente un motivo se, nel tempo, per i fiorentini il significato di Ataf si è trasformato in Aspettare Tanto Alla Fermata. E spesso bastava (o basta) fare un giro in città per capirlo: folle di persone in attesa, sotto pioggia o sole, di bus sempre troppo pieni. E questo non è che uno dei disagi che, negli ultimi anni, hanno allontanato sempre più fiorentini dal trasporto pubblico. Risultato: tante, tantissime auto “ad personam” (ovvero occupate dal solo conducente) in giro per la città, strade intasate e traffico impazzito. E tra i passeggeri “superstiti” un unico parere: “Così non si può andare avanti”.
Infatti. La stessa cosa deve averla pensata anche Filippo Bonaccorsi, presidente dell’azienda dallo scorso 10 luglio: ed ecco, allora, che sono in arrivo diverse novità. Con un obiettivo “di largo respiro” ben preciso: “Dare alla città quello che si merita, e cioè un servizio di qualità europea – spiega Bonaccorsi – la pazienza dei cittadini è quasi esaurita. Firenze deve sentire Ataf come una risorsa. Anzi, non saremo contenti finché i fiorentini non saranno certi di avere il miglior servizio d’Italia”. Per raggiungere questo (ambizioso) obiettivo, è in arrivo un rinnovamento del parco mezzi e delle linee, in modo che non tutte passino dallo stesso punto, ma anche un utilizzo massiccio della tecnologia, come nel caso delle nuove pensiline e paline “intelligenti”. In modo che, oltre ad aspettare meno, i passeggeri potranno anche aspettare meglio. Ma non solo.
Alcune novità sono già attive: è il caso di “No ticket non parti”, il servizio – inaugurato a fine luglio – di prefiltraggio alle fermate, dove personale di Ataf chiede a chi è in attesa del bus di mostrare il proprio biglietto e, nel caso non lo abbia, lo invita ad acquistarlo. E la lotta ai “portoghesi” continua anche sugli autobus: da settembre è raddoppiato il numero dei controllori a bordo, e a partire da ottobre triplicherà. Pugno duro, dunque? Non solo. Ogni bastone ha la sua carota, e quella di Ataf ha preso le sembianze dell’abbassamento del prezzo dell’abbonamento, come previsto dal piano tariffario approvato a inizio agosto. “Negli ultimi anni le manovre erano state solo in aumento – dice Bonaccorsi – e una riduzione dei prezzi è ancora più importante in questi tempi di crisi”.
Facilitazioni in arrivo anche per gli anziani (“è uno strato di popolazione che va aiutato, e ci metteremo tutti insieme per farlo: sono in arrivo novità”), mentre per i tifosi della Fiorentina è ripartito “ViolaVai”, il servizio di trasporto gratuito per lo stadio, con una possibilità in più per gli abbonati al club gigliato, che da quest’anno, quando la squadra gioca al Franchi, possono viaggiare gratis tutto il giorno sui mezzi pubblici, e non solo verso lo stadio. Ma i cambiamenti per il “popolo del bus” saranno anche altri. E di diverso tipo. I mastodontici autobus da 18 metri, capaci sì di caricare un gran numero di passeggeri, ma anche di far sudare più d’una camicia agli autisti, costretti a divincolarsi tra le strade cittadine (e spesso costretti a bloccarsi perché imprigionati tra traffico e auto parcheggiate), saranno progressivamente eliminati. Tempo previsto: circa due anni.
E ancora, continueranno a essere installate le telecamere sui mezzi, nel nome della sicurezza di chi ci viaggia. Infine, con l’entrata in funzione della prima linea della tramvia, saranno rivisti alcuni percorsi “per evitare inutili sprechi”, ma non subito: i cittadini avranno tutto il tempo per abituarsi. Tante novità, dunque, con un solo obiettivo: quello di ridare ad Ataf il suo vero significato.