Un presidio contro la “gabella”. E’ quanto organizzato dai primi cittadini di Barberino Val d’Elsa, Impruneta, San Casciano Val di Pesa e Tavarnelle Val di Pesa, che hanno deciso di unirsi in un presidio presso l’uscita autostradale Firenze Certosa, previsto per oggi, venerdì 2 luglio, alle 16.30, per protestare contro il decreto del Consiglio dei Ministri numero 78 del 31 maggio 2010 che, di fatto, stabilisce un pedaggio per chi transiterà sul raccordo che collega Siena all’Autostrada A1 a Firenze.
Il presidio, al quale prenderanno parte anche rappresentanti della Provincia – spiegano gli organizzatori – sarà l’occasione per protestare pacificamente, ed è aperto a tutti coloro che sono contrari al provvedimento. I sindaci e le autorità presenti indosseranno la fascia tricolore.
BARDUCCI. “L’introduzione del pedaggio è una vera beffa. I cittadini si ritrovano a pagare una sorta di gabella per una strada che versa in pessime condizioni. Il Governo non solo non fissa un piano di interventi che sarebbe necessario e urgente, ma addirittura introduce una spesa aggiuntiva per gli automobilisti che viaggiano sulla direttrice Firenze-Siena o che comunque utilizzano il casello autostradale di Firenze Certosa”: così il presidente della Provincia di Firenze, Andrea Barducci, commenta l’introduzione, da oggi, del pedaggio di un euro per le auto e di due per i mezzi pesanti sulla strada extraurbana Firenze-Siena.
BEZZINI. E anche la Provincia di Siena parteciperà al presidio contro l’introduzione dei nuovi pedaggi. Lo rende noto il presidente Simone Bezzini, ribadendo la contrarierà al provvedimento adottato dal governo e annunciando la presenza alla manifestazione degli assessori provinciali al bilancio Fabio Dionori e alle attività produttive Tiziano Scarpelli.
“Questo balzello – afferma Bezzini – colpisce duramente il territorio senese e i collegamenti con l’autostrada A1, da nord a sud, con pesanti ripercussioni sui cittadini. Il pedaggio, infatti, sarà aumentato di un euro per le auto e di due euro per i mezzi pesanti che attraverseranno i caselli di Firenze Certosa e Bettole – Val di Chiana, sia in entrata che in uscita, e penalizzerà anche i collegamenti interni fra la parte sud della Val di Chiana e le altre zone della provincia, compresa Siena. Inoltre, peserà sui bilanci delle famiglie, dei lavoratori e delle imprese, già messi a dura prova dalla crisi ed esporrà il territorio senese a una sensibile perdita di competitività, limitando le azioni di ripresa e di rilancio”.
“Per quanto riguarda l’AutoPalio – aggiunge Bezzini – riteniamo ingiustificata l’introduzione di una sorta di pedaggio surrettizio a una strada che versa in condizioni disastrose e che ha bisogno di un intervento rapido e profondo di ammodernamento e messa in sicurezza, a tutela delle centinaia di auto e di mezzi pesanti che la percorrono ogni giorno nelle due direzioni. Il balzello previsto è vergognoso e lo è ancora di più se si considera che mancano risposte concrete in termini di investimenti”.
“Per opporsi all’introduzione di questo pedaggio – conclude Bezzini – serve una grande alleanza e una grande mobilitazione da parte delle istituzioni e delle forze economiche e sociali, a cui speriamo che si uniscano anche tanti semplici cittadini. Il presidio di domani sarà solo il primo di una serie di iniziative che organizzeremo nelle prossime settimane. Nel frattempo, ci auspichiamo di ricevere, in tempi rapidi, una data dal ministro alle infrastrutture, Altero Matteoli per un incontro, sollecitato dall’assessore regionale Luca Ceccobao, da me e dal presidente della Provincia di Firenze, che permetta di confrontarsi sulla situazione di questa infrastruttura, fondamentale per il nostro territorio, e sulle esigenze di un suo ammodernamento, che le comunità locali attendono da molti anni”.