Imposte evase per 400mila euro e società fallita nel 2013. Non bastava: a un anno di distanza la Guardia di finanza ha scoperto una bancarotta fraudolenta da 800mila euro. Per questo sono scattati i domiciliari per un noto imprenditore fiorentino. Coinvolto anche un secondo imprenditore, accusato di aver fatto da prestanome al primo.
l'accusa
Secondo quando ricostruito dalle Fiamme gialle, l'imprenditore avrebbe sottratto all'Erario un totale di 400mila euro attraverso una S.r.l. che operava nella pelletteria di lusso con un marchio molto conosciuto. L'illecito sarebbe andato avanti per tutto il 2013, anno in cui i due imprenditori escono fittiziamente dalla società, prima nominando come amministratore un prestanome di un paese in provincia di Perugia, e cedendo allo stesso le rispettive quote della società, poi trasferendo la sede da Scandicci proprio a Perugia. Il tutto nel tentativo di sottrarsi al pagamento delle imposte dovute.
Confisca e fallimento
Alla fine del 2013 la Guardia di finanza aveva già confiscato ai due l'equivalente di circa 400mila euro per i reati di omesso versamento di ritenute certificate e sottrazione fraudolenta al pagamento dei tributi. Una situazione debitoria per la quale il Pm avanzò l'istanza di fallimento poi accolta dal Giudice: il 27 dicembre 2013 la società venne dichiarata fallita.
Bancarotta fraudolenta e arresto
Le indagini non finirono lì. La Guardia di finanza ha scoperto condotte di bancarotta fraudolenta per distrazione di beni mobili, disponibilità liquide e rimanenze per un totale di 800mila euro. Per questo il pm Christine Von Borries ha avanzato al Gip la richiesta di misure cautelari a carico degli indagati. Sono scattati così i domiciliari per G.G. e il divieto temporaneo dell’esercizio di amministratore e degli uffici direttivi delle persone giuridiche a carico di M.S.