giovedì, 18 Aprile 2024
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”Berlusconi dimettiti”, i big del Pd domani a raccogliere firme. Ma Renzi non c’è

La raccolta delle firme per mandare a casa il premier Silvio Berlusconi, lanciata dal Pd venerdì scorso, si sposta nel cuore di Firenze. Domani in piazza della Repubblica a offrire moduli e penna ai cittadini ci saranno il governatore Enrico Rossi, il segretario regionale del Pd toscano Andrea Manciulli e il capogruppo regionale Vittorio Bugli. E in Palazzo Vecchio scoppia la polemica, dopo la decisione di proseguire la raccolta all'interno degli uffici comunali.

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La raccolta delle firme per mandare a casa il premier Silvio Berlusconi, lanciata dal Pd venerdì scorso, si sposta nel cuore di Firenze. Domani in piazza della Repubblica a offrire moduli e penna ai cittadini ci saranno il governatore Enrico Rossi, il segretario regionale del Pd toscano Andrea Manciulli e il capogruppo regionale Vittorio Bugli. E in Palazzo Vecchio scoppia la polemica.

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APPUNTAMENTO. L’appuntamento è fissato per le 12 nella centralissima piazza, dove ci saranno, tra gli altri anche i segretari Lorenza Giani e Patrizio Mecacci.

LA RACCOLTA. L’obiettivo (ambizioso) della raccolta di firme, coordinata a livello regionale, ma di respiro nazionale, è fissato a quota 10 milioni. I vertici del partito contano di arrivare a un milione di firme in Toscana: solo nello scorso finesettimana, nell’area di Firenze, hanno firmato in 3.500.

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BUFERA IN PALAZZO. La presenza del sindaco Matteo Renzi non è prevista domattina, se firmerà non è dato sapere. Nel frattempo il Pdl si scaglia contro la decisione di proseguire la raccolta delle firme dentro il Palazzo comunale, così come annunciato dal capogruppo Pd Bonifazi. Sarà possibile firmare anche presso la sede del gruppo consiliare del Pd, al 2° piano.  “Una raccolta firme contro il presidente del Consiglio Berlusconi negli uffici di Palazzo Vecchio – dichiarano i consiglieri comunali del PdL Francesco Torselli, Jacopo Cellai e Alberto Locchi – è senza dubbio una caduta di stile che non ci sorprende poi più di tanto. Evidentemente il PD non ha ancora capito la differenza tra una sede istituzionale e una casa del popolo”.

QUESTIONE RENZI. “Detto questo – concludono Torselli, Cellai e Locchi – aspettiamo con ansia e trepidazione l’esito di questa esaltante iniziativa, ma soprattutto aspettiamo di sapere se tra i firmatari dell’appello contro il Premier figurerà o meno il Sindaco di Firenze Matteo Renzi”.

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