Sono oltre 200mila le bottiglie di vino di modesta qualità, spacciate per Brunello e Rosso di Motalcino e destinate a finire sugli scaffali di molte enoteche. E' quanto scoperto dalla guardia di finanza di Siena, che ha denunciato un consulente di numerose aziende agricole per frode e truffa. Secondo le accuse il tecnico avrebbe “taroccato” numerose partite di uva e di vino comune, vendendole agli (ignari) proprietari delle cantine.
Grazie alla segnalazione del Consorzio del vino Brunello di Montalcino, garante della qualità del famoso rosso toscano, le fiamme gialle sono intervenute sequestrando più di 160mila litri di vino. Anche il governatore Enrico Rossi mostra la sua vicinanza ai produttori di Brunello e annuncia: “La Regione si costituirà parte civile”.
L'accusa della guardia di finanza
Documentazione modificata, dati falsati inseriti nelle banche dati della Regione. Queste sono solo alcune delle operazioni alla base della truffa, secondo la guardia di finanza. Stando a quanto ricostruito dagli investigatori il consulente tecnico, grazie alla posizione che ricopriva all'interno delle aziende agricole in cui lavorava, riusciva ad avere accesso a documentazioni e moduli che poi gli permettevano di mettere sul mercato un vino dal marchio non suo.
Le indagini hanno portato finora al sequestro di oltre 160mila litri di vino, per un valore di circa un milione di euro. “Le investigazioni svolte – fa sapere la guardia di finanza – hanno contribuito a tutelare il consumatore e a garantire la trasparenza del mercato del vino, settore di primaria importanza per l'economia nazionale e l'immagine del made in Italy”.
“La Regione si costituirà parte civile”
Il governatore Enrico Rossi ha annunciato che la Regione si costituirà parte civile per dimostrare la sua vicinanza ai produttori.”Voglio ringraziare la guardia di finanza e le forze dell'ordine – ha detto Rossi – per aver scovato questa gravissima truffa ai danni di uno dei brand che più caratterizza la Toscana e l'Italia nel Paese nel mondo”.
“Stiamo dalla parte degli imprenditori per bene, dalla parte della legalità e della trasparenza – si legge in una nota – va infatti sottolineato anche l'impegno del Consorzio del Brunello che ha segnalato alle forze dell'ordine la falsa certificazione. Il segnale è chiaro: chi produce eccellenza nel vino come in altri settori è danneggiato da questi criminali. Violano la legge – conclude Rossi – danneggiando la qualità e distruggendo posti di lavoro“.
Il Consorzio del Brunello
“E' emersa in modo evidente ed inequivocabile la totale estraneità dei produttori e del territorio – precisa il presidente del Consorzio del Brunello di Montalcino Fabrizio Bindocci – tutta la vicenda si è svolta lontano da Montalcino ed ha visto protagonisti personaggi che nulla hanno a che vedere con il mondo del vino ed il territorio della DOCG”.