La “gang”, secondo quanto riferito dal religioso e pubblicato su “Il Firenze”, sarebbe composta da una trentina di giovani, tutti minorenni, e si sarebbe resa protagonista di una serie incredibile di atti di bullismo e di comportamenti violenti e pericolosi, anche nei confronti di alcuni fedeli.
Dal sesso in chiesa a sgambetti agli anziani, passando per sputi e bestemmie: questi, secondo il parroco, i comportamenti di alcuni dei componenti della banda, che a detta sua avrebbe due capi. ”Tempo fa ho anche trovato un ragazzo e una ragazza seminudi a fare l’amore su una panca della chiesa – ha raccontato don Vittorio – un’altra volta alcuni di loro sono entrati correndo e urlando durante la messa, facevano gestaggi al crocifisso, sotto gli occhi dei fedeli. Per non parlare di quando hanno tirato le uova sulla facciata e sulla statua di San Pietro. Ho fatto anche installare quattro telecamere esterne ma le cose non cambiano. I fedeli hanno paura a entrare in chiesa, si aggrappano alle ringhiere perche’ questi ragazzi cercano di farli cadere”.
Ma chi sono questi bulli di quartiere? Giovani provenienti da situazioni difficili e appartenenti a famiglie disagiate? Niente affatto, secondo don Vittorio. ”Molti di loro non abitano nel quartiere – ha spiegato il parroco a “Il Firenze” – alcuni sono di Gavinana, altri arrivano con lo scooter da Ponte a Ema, ma tanti vivono in zone bene, come Santa Margherita a Montici e via Benedetto Fortini. Sono figli di famiglie facoltose, che qui non hanno controlli. Arrivano alle due e restano fino alle otto”.
Per allontanare il gruppetto dalla chiesa, don Vittorio aveva anche provato a installare altoparlanti e a diffondere canti gregoriani sulla scalinata della chiesa, ma anche questa mossa non sembra servita a niente. La gang di piazza Elia Dalla Costa continua a restare al suo posto. E i fedeli, assicura don Vittorio, ad avere paura.
La replica del presidente Ceccarelli: “Gavinana non è il Bronx”
“Gavinana non è una zona della città lasciata a se stessa ed alla delinquenza, come riportato oggi da alcuni organi di stampa e sostenuto da alcuni esponenti dell’opposizione. Gavinana non è il Bronx. Ci sono sì alcuni gruppi giovanili che creano dei problemi, ma sono già stati segnalati e sono seguiti”. Così il presidente del Quartiere 3 Andrea Ceccarelli ha voluto precisare sulle notizie di stampa pubblicate oggi relativamente alla situazione di vivibilità e sicurezza della zona di Gavinana.
“Ci sono già stati interventi dei carabinieri e degli educatori di strada, da poco è stata riattivata la vigilanza ambientale nel parco dell’Anconella – ha proseguito Ceccarelli – a dimostrazione che la situazione è conosciuta e le istituzioni preposte si stanno adoperando per contenere questi episodi. Ad esempio, pochi giorni fa tre ragazzi sono stati colti in flagranza di reato mentre stavano cercando di scassinare un bauletto di uno scooter. Sono stati denunciati all’autorità giudiziaria e speriamo che questo possa servire da deterrente per loro e per altri coetanei”.
“Il quartiere ha predisposto un servizio di vigilanza specifico in piazza Elia della Costa che comincerà nei prossimi giorni ed insieme al parroco stiamo organizzando iniziative per coinvolgere le famiglie – ha concluso il presidente del Quartiere 3 – perché è proprio da questi nuclei che devono cominciare l’educazione al senso civico, il rispetto del bene pubblico e privato. La soluzione delle telecamere, come prospettato da qualcuno, non ci sembra sufficiente: possono essere aggirate. Preferiamo sistemi di controllo più presenti ed efficaci”.
I consiglieri Donzelli e Gandolfo (An-Pdl): “Telecamere in piazza Dalla Costa”
“Telecamere in piazza Dalla Costa”. E’ la proposta lanciata dal consigliere Giovanni Donzelli (AN-Pdl) e dal consigliere al Quartiere 3 Giovanni Gandolfo per “fronteggiare il crescente fenomeno della microcriminalità a Gavinana“. “Molti degli episodi incresciosi che si sono verificati in questi ultimi tempi nella zona di piazza Elia Dalla Costa – ha rilevato Gandolfo – sono stati però compiuti da minorenni. C’è dunque anche una “emergenza pedagogica” e l’emergere di un forte disagio giovanile”.
“Ci faremo promotori di varie iniziative per chiedere una maggiore presenza delle istituzioni e delle forze dell’ordine – hanno concluso i due espopnenti di An – e inizieremo una raccolta firme per chiedere l’istallazione di telecamere nel parco”.