Al via il censimento della Regione Toscana su camini, stufe e caldaie a legna, pellet e cippato: la nuova normativa entrata in vigore a marzo 2023 prevede l’obbligo di accatastamento degli impianti a biomasse. In pratica chi ha uno di questi impianti nella propria abitazione è tenuto a inserirli in un apposito registro. La procedura per questa sorta di “denuncia” dei caminetti è tutta online e gratuita, senza il bisogno dell’intervento di tecnici. Chi sgarra rischierà multe fino a 3.000 euro, ma le sanzioni non scatteranno subito. In caso di irregolarità, ai cittadini sarà data la possibilità di fare la registrazione senza incorrere in penali. La misura è stata introdotta dalla Regione per creare un “catasto” dei generatori di calore a biomasse e valutarne così l’impatto sull’inquinamento dell’aria, anche per delineare future azioni anti-smog. Intanto l’assessore regionale all’ambiente Monia Monni ha rassicurato i cittadini, annunciando una semplificazione delle procedure e una proroga fino all’anno prossimo.
La normativa 2023 della Regione Toscana su camini, stufe e caldaie a legno, pellet e cippato
La delibera della giunta regionale toscana del 6 marzo 2023 ha previsto un censimento dei caminetti, delle stufe e delle caldaie a legna presenti nelle abitazioni: secondo la normativa, il censimento riguarda i generatori di calore alimentati a biomasse (legna, pellet e cippato) con potenza utile nominale inferiore ai 10 kW, come riportato nelle documentazione rilasciata dal fabbricante. Chi deve farlo? La normativa toscana parla di “responsabile dell’impianto”, quindi l’accatastamento dei camini e delle stufe deve essere fatto dal proprietario dell’immobile (o dall’inquilino, nel caso di un’affitto). Se si superano i 10 kW l’impianto deve essere invece accatastato dal tecnico che ha lo installato.
L’obbligo di accatastamento riguarda sia gli impianti nuovi sia quelli vecchi, in particolare:
- i caminetti aperti, chiusi e inseriti
- le stufe e le caldaie che usano biomasse legna, pellet, cippato
L’obbligo non riguarda le cucine economiche, ossia le stufe dedicate soltanto alla cottura dei cibi e non collegate all’impianto di riscaldamento. Sono esclusi i camini dismessi e quelli che rappresentano l’unica fonte di riscaldamento per l’abitazione: in questo caso sarà sufficiente un’autodichiarazione compilando un modulo pdf e inviandolo insieme a una copia di un documento di identità alla mail [email protected].
Cosa si rischia se non si fa l’accatastamento: multe e controlli su caminetti e stufe
Il personale dell’Agenzia Regionale Recupero Risorse (ARRR), la stessa che controlla già le caldaie a gas, potrà verificare se è stata effettuata l’iscrizione in questo catasto dei camini e delle stufe a legna e pellet. Se non si è in regola si rischiano multe da 500 ai 3mila euro, ma che non scattano subito. Nel caso in cui gli ispettori dell’ARRR riscontrino la mancata iscrizione nel catasto, il cittadino avrà 30 giorni di tempo per mettersi in regola.
Al momento, fa sapere la Regione, non sono stati fatte sanzioni, mentre nei primi 10 giorni di ottobre sono stati registrati online circa 10.000 generatori di calore alimentati a biomasse. Intanto l’assessore regionale all’ambiente Monia Monni ha annunciato un prolungamento dei tempi per il censimento di camini e stufe a legna: “semplificheremo ulteriormente le procedure di accatastamento dei caminetti e daremo tempo fino al 30 marzo 2024 per farlo“.
L’obbligo è stato introdotto per quantificare il numero di impianti presenti sul territorio toscano, in modo da meglio comprendere i dati sull’inquinamento dell’aria e definire azioni anti-smog. Secondo le stime scientifiche un caminetto a legna emette 840 grammi di polveri sottili (Pm 10) ogni giga joule di energia prodotta, contro i 760 di una stufa a legna e i 29 di una pellet. Una caldaia a metano si ferma a 0,2 grammi. In altre parole, a parità di energia prodotta un camino inquina come 4.200 caldaie.
Come fare l’accatastamento di camini e stufe: censimento sul sito della Regione Toscana
La procedura di questo censimento dei camini e delle stufe a legna è tutta online ed è possibile registrare gratuitamente (o meglio, come si dice in gergo “accatastare”) questi impianti collegandosi al sito www.siert.regione.toscana.it, il portale regionale sull’Efficienza Energetica della Regione Toscana. È possibile accedere con Spid o CNS (ad esempio la tessera sanitaria attivata per i servizi digitali). Chi riscontra problemi durante la procedura informatica o chi ha bisogno di informazioni può chiamare il numero verde 800 15 18 22 o chiedere aiuto a uno sportello dell’ARRR (qui gli indirizzi degli uffici in Toscana).