La convenzione per il recupero dell’ex cinema Nazionale, il cammino (rallentato per alcuni problemi ma che ora sembra ripreso) verso la rinascita dell’Alfieri, la trasformazione di Arlecchino e Italia in supermercati.
RIFLETTORI ACCESI. Da un po’ di tempo a questa parte sembrano essersi riaccesi i riflettori sui cinema del centro, che negli ultimi anni hanno chiuso i bandoni uno dopo l’altro lasciando, nella maggior parte dei casi, “buchi neri” nel cuore di Firenze, ovvero spazi abbandonati a se stessi in attesa di una rinascita, mentre quelli ancora aperti si possono contare sulle dita di una mano. Ma qualcosa sembra ora iniziare a muoversi.
A giugno, al posto delle due ex sale a luci rosse Arlecchino di via de’ Bardi e Italia di largo Alinari sono nati due store “Sapori & dintorni” della Conad, supermercati specializzati nella vendita di prodotti della tradizione italiana e, in particolare, toscana. Niente nuovi cinema (le sale pornografiche non sono vincolate dal mantenimento della destinazione d’uso ad attività culturali), ma pur sempre attività aperte laddove c’erano bandoni chiusi. Nello stesso periodo, la commissione cultura di Palazzo Vecchio ha fatto il punto sulla riapertura dell’Alfieri (vedi articolo a fondo pagina), ritenuta di fondamentale importanza dai residenti per la vivibilità e la sicurezza della zona.
Ma non solo. A luglio, il consiglio comunale ha dato il via libera alla convenzione per il recupero dell’ex cinema Nazionale di via dei Cimatori, chiuso da più di 20 anni. Oltre all’attività di cinema/teatro, nella struttura si potranno tenere spettacoli musicali, rassegne cinematografiche, eventi di moda e altro ancora, oltre ad attività di ristorazione a loro supporto. “Si tratta di un intervento importante – commenta il presidente della commissione cultura di Palazzo Vecchio Leonardo Bieber – un’occasione per riqualificare quella parte del centro e incrementare l’offerta culturale in città”. “Questo atto non è una variante urbanistica né un cambio di destinazione d’uso, ma uno schema di convenzione che si rifà a una norma rigorosa già votata dal consiglio, che ha come obiettivo quello di sottrarre a speculazioni questo tipo di immobili, grazie al principio che vede il 70% della superficie destinata all’attività culturale e il 30% ad attività di natura commerciale – spiega il vicesindaco Dario Nardella – o noi restituiamo alla città gli immobili vuoti e dismessi utilizzando questo tipo di strumenti, o continueremo ad avere importanti pezzi di città abbandonati e morti”.
PEZZI DI CITTA’ ABBANDONATI. E i “pezzi di città abbandonati”, purtroppo, in centro non mancano. In Oltrarno, ad esempio, il Goldoni di via dei Serragli è chiuso da molti anni. E tutta la strada (un tempo tra le più vive del centro) sembra averne risentito: molti negozi sono infatti chiusi, e sui bandoni si contano molti cartelli “vendesi” o “affittasi”. Discorso simile per l’Eolo di Borgo San Frediano, prima cinema, poi sala Bingo e infine chiuso. All’interno del bandone sono visibili rifiuti e sporcizia di ogni genere, sicuramente non un bello spettacolo per fiorentini e turisti che da Porta San Frediano camminano verso il cuore della città.
E anche al di qua dell’Arno la situazione non è troppo diversa. In via Faenza il Ciak ha chiuso da qualche anno (attualmente il bandone è abbassato e campeggia un cartello con la scritta “vendesi”) e con lui molte delle speranze dei residenti della zona di avere una maggiore sicurezza, soprattutto la notte. Non troppo distante la scena si ripete con l’ex Ariston, in piazza degli Ottaviani angolo via Palazzuolo: saracinesche chiuse e rifiuti di ogni tipo al suo interno. E anche in questo caso è tutta la zona – e non solo il cinema – ad attendere di rinascere.
IL PROGETTO
Apollo, è la volta buona? Nel piano case e negozi
Potrebbe essere l’Apollo uno dei prossimi spazi ad essere recuperati. È una storia lunga quella dell’ex cinema di via Nazionale, a due passi dalla stazione di Santa Maria Novella, chiuso dal 1986. Una grande area che presto potrebbe tornare a nuova vita. Era il novembre del 2004 quando il consiglio comunale approvò il progetto di recupero dell’ex cinema, al posto del quale sarebbero dovuti nascere abitazioni, negozi, un ristorante e un bar, ma anche una piazza e una terrazza: “Questo progetto è un decisivo passo in avanti perché l’Apollo diventi un ex buco nero della città”, aveva esultato l’allora assessore Gianni Biagi. I lavori sarebbero dovuti durare tre anni: ne sono passati quasi il doppio, ma niente è ancora successo. Questa, però, sembra essere la volta buona perché il progetto di rinascita della struttura diventi realtà: da qualche tempo, infatti, all’esterno dell’ex cinema è spuntato un cantiere che occupa anche parte della strada. La speranza è che, anche se con qualche anno di ritardo, il “buco nero” possa finalmente trasformarsi in un ricordo.
LA RINASCITA
I lavori hanno richiesto più tempo del previsto, ma tra pochi mesi termineranno
S. Croce ritrova il suo “presidio”: l’Alfieri in dirittura d’arrivo
Ancora pochi mesi, poi il cinema Alfieri potrà finalmente riaprire i battenti. Dovrebbero infatti concludersi entro la fine dell’anno i lavori di ristrutturazione della sala di via dell’Ulivo, a pochi metri di distanza da piazza Santa Croce. Lavori iniziati da molto tempo e che dovevano essere già terminati ma che poi, per varie difficoltà, hanno richiesto più tempo del previsto. E anche in questo caso è un’intera zona (quella attorno a piazza Santa Croce) ad attendere la rinascita del cinema, che potrebbe diventare “un presidio importante per tutta l’area, e aumentare la sua vivibilità e sicurezza”, spiega Leonardo Bieber, presidente della commissione cultura del Comune. “Questo cinema è sempre stato un punto di riferimento per la zona – continua Bieber – la sua riapertura sarà molto importante”. La strada in cui sorge, infatti, non sta attraversando i suoi giorni migliori, e l’area di Santa Croce si è lentamente trasformata in una di quelle in cui i fiorentini si sentono più insicuri, specie dopo il calar del sole. Scritte e murales comparsi tutt’intorno al vecchio cinema contribuiscono a far apparire la strada abbandonata a se stessa. E proprio la rinascita del cinema potrebbe segnare anche quella dell’intera zona. Inoltre, quando la sala aprirà finalmente i battenti, Firenze potrà contare su uno spazio che attualmente manca in città: un luogo in cui vengano programmati film accessibili anche a persone con disabilità della vista e dell’udito. A marzo, infatti, era stata approvata dal consiglio comunale la mozione per prevedere gli “adeguamenti tecnologici necessari a introdurre tecniche digitali, tecnologia DTS, alla preparazione dei film predisponendo la sottotitolazione e l’audiocommento”. Tutte possibilità che diventeranno realtà nel nuovo Alfieri.