venerdì, 3 Maggio 2024
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Come si vive in Toscana? Nella media

Bene per trasporto pubblico e aree verdi, male per rifiuti e consumi. Le città toscane si piazzano tutte a metà classifica nel rapporto "Ecosistema urbano" di Legambiente sulla vivibilità ambientale dei capoluoghi italiani

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Un buon numero di aree verdi, una ricca offerta nel trasporto pubblico, si consuma poca acqua e l'aria è piuttosto buona. In compenso produciamo troppi rifiuti, la rete idrica è un colabrodo, consumiamo troppa corrente e non sappiamo rinunciare all'automobile. In Toscana, insomma, si vive “nella media”: le nostre città si piazzano tutte a metà classifica nel rapporto sulla vivibilità dei capoluoghi di provincia italiani “Ecosistema Urbano”, realizzato per la 21° edizione da Legambiente in collaborazione con l'Istituto di Ricerche Ambiente Italia e Sole 24 Ore.

La prima a livello regionale è Livorno (32° nella classifica nazionale), seguita da Pisa (43°), Siena (57°) e Firenze (60°). Poi tutte di fila Lucca (65°), Pistoia (68°), Arezzo (70°), Grosseto (71°) e Prato (72°). Più indietro Massa, 83°.

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Aria, acqua, rifiuti, trasporto pubblico: come nasce la classifica

Più che alla qualità ambientale dei capoluoghi, Legambiente ha voluto porre l'accento sulla qualità delle politiche ambientali adottate dalle amministrazioni locali. Sono 18 gli indici selezionati per stilare la graduatoria dei 104 capoluoghi italiani. Tre riguardano la qualità dell’aria (concentrazioni di polveri sottili, biossido di azoto e ozono), tre la gestione delle acque (consumi, dispersione della rete e depurazione), due i rifiuti (produzione e raccolta differenziata), due il trasporto pubblico (l’offerta e l’uso che ne fa la popolazione), cinque la mobilità (tasso di motorizzazione auto e moto, modale share, indice di ciclabilità e isole pedonali), uno sull’incidentalità stradale, due sull’energia (consumi e diffusione rinnovabili). Quattro degli indicatori scelti utilizzano dati Istat.

“Si deve fare meglio”

Ne è emerso “un quadro complessivamente mediocre, che spinge l’intero sistema toscano a fare meglio – come spiega Fausto Ferruzza, presidente di Legambiente Toscana – soprattutto nei flussi di materia e di energia, ove siamo ancora troppo spreconi e poco inclini al riciclo, nonostante l’esperienza virtuosa di Revet e gli incentivi al Gpp della Giunta Regionale”.

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Livorno e Pisa, rivali al top insieme a Siena

Livorno (32° a livello nazionale) è 7° per il numero di auto circolanti (54 ogni 100 abitanti) e ai primi posti anche per una discreta qualità dell'aria, per consumi idrici (11°) e per efficienza di depurazione (12°). Troppi invece i motoveicoli (26 ogni 100 abitanti) alto il tasso di incidentalità stradale (84° in italia). Pisa (43°) al quinto posto per la percentuale di spostamenti su mezzi motorizzati e tra le prime dieci città italiane per le aree verdi totali. Dodicesima per le isole pedonali, ma finisce molto in basso (98°) per la produzione pro capite di rifiuti solidi urbani (798,8kg all'anno) e per l'incidentalità stradale (101°). Siena (57°) eccelle tra i comuni più piccoli per il suo ottimo trasporto pubblico (primo a livello nazionale) ed è agli ultimi posti per la produzione procapite di rifiuti solidi urbani (88°in Italia), per il consumo elettrico domestico procapite (83° posto) e per il numero di motocicli circolanti, 22 ogni 100 abitanti.

Firenze, luci e ombre

Il trasporto pubblico a Firenze offre “performance soddisfacenti” relativamente alle dimensioni del territorio comunale. Un buon ottavo posto nazionale per i consumi giornalieri di acqua potabile per uso domestico. Bene anche le isole pedonali (6° in Italia), per la domanda e l'offerta di trasporto pubblico tra le grandi città (8°). Firenze è anche tra le migliori città italiane per le auto circolanti, 52 ogni 100 abitanti. Sufficiente la qualità dell'aria per quanto riguarda le rilevazioni di ozono (40°) e Pm10 (39°), eccessiva invece la presenza di NO2 . Restano troppi i rifiuti prodotti (619,3 kg per abitante all'anno, 80°) e i motoveicoli in circolazione, 19 ogni 100 abitanti (92°). Firenze è agli ultimi posti anche per la capacità di depurazione (77° con il 75%) e i consumi domestici di elettricità (72°).

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Le altre? Senza infamia e senza lode

Lucca (65°) entra nella top ten per il verde urbano e per le isole pedonali (4°) ma produce una gran quantità di rifiuti procapite (87° con 679,5kg per abitante all'anno), ha troppe auto motocicli circolanti. Pistoia (68°) è il quinto comune italiano che consuma meno acqua con 117,9 litri al giorno procapite. Buona la qualità dell'aria, male l'indice di depurazione e il trasporto pubblico locale. Anche ad Arezzo (70°) si consuma poca acqua (4° in Italia) e si piazza bene nella classifica di solare termico e fotovoltaico (21°). molto alto però il numero di auto e motocicli circolanti, tanto che anche il tasso di incidentalità stradale, con 1,21 vittime ogni 10.000 abitanti, vale un poco felice 97° posto.

A Grosseto (71°) si respira aria buona (2° posto nazionale per l'indice di PM10 e settimo posto per NO2), ma è tra le peggiori per spostamenti in auto e moto. Prato (72°) è seconda a livello nazionale in positivo per i consumi giornalieri idrici con (109,2 litri giornalieri per abitante) e ottava per le aree verdi totali. Ma è tra le ultime (92°) per la produzione procapite di rifiuti urbani. Infine Massa (83°), seconda città d'Italia per l'indicatore sulle energie rinnovabili e vicina alla top ten nazionale (11°) per il verde urbano fruibile, ma tra le ultime per le perdite della rete idrica e per incidentalità stradale (97°).

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