Domnica Cemortan, la donna moldava che era con il comandante Schettino durante il naufragio della Concordia, è stata interrogata ieri per 5 ore, proprio mentre i sommozzatori si immergevano per l’ennesiva volta nelle acque del Giglio. E durante l’ultima immersione la squadra ha rivenuto alcuni oggetti appartenenti alla 25enne moldava all’interno della cabina del comandante Schettino. Tra le cose ritrovate anche indumenti della ragazza e un beauty-case. Intanto la procura di Parigi ha annunciato l’apertura di un’indagine preliminare sull’incidente chiedendo di interrogare i passeggeri francesi per fare chiarezza sul naufragio e la gestione dei soccorsi.
L’INTERROGATORIO. Domnica è stata ascoltata dai pm Stefano Pizza e Maria Navarro per ben 5 ore, uscendo alle 17.30 dalla caserma dei carabinieri di Grosseto. La donna è stata sentita per fare luce sulla sua presenza in plancia di comando accompagnata da Schettino, al momento del naufragio, e come persona informata sui fatti . Con loro avrebbe ricostruito i momenti trascorsi la sera del 13 gennaio insieme al comandante Francesco Schettino, altri membri dell’equipaggio ed altri passeggeri prima del naufragio, e anche riferito del motivo della sua presenza a bordo della Costa Concordia. La sua testimonianza è importante per capire cos’è successo al momento del naufragio. La moldava é uscita protetta dai carabinieri, non ha parlato con nessuno ed è stata fatta salire su un’auto che l’ha portata via. Aveva la testa ed il volto coperti dal cappuccio di un piumino scuro ed indossava un paio di occhiali. I carabinieri le hanno fatto strada tenendola a distanza dai giornalisti, dai fotografi e dalle tv.
LA NAVE SI MUOVE. La Concordia si è mossa di 7,5cm nell’arco di 7 ore. “Tali accelerazioni – precisa la Protezione civile – già registrate in occasioni precedenti, soprattutto in concomitanza delle fasi di discesa della marea e che risentono anche delle condizioni meteo-marine in atto, al momento sono rientrate e i valori si attestano sui 2 millimetri l’ora”. Il Comitato tecnico-scientifico, aggiunge la Protezione civile, ha stabilito “per meglio comprendere la dinamica di questi movimenti, di implementare il monitoraggio visivo sulle parti della nave a contatto con il fondale marino, non appena le condizioni del mare consentiranno l’installazione dei dispositivi”. A causa del mare molto mosso e vento forte sull’isola del Giglio, per tutta la giornata i lavori sulla Costa Concordia, arenata ormai da due settimane, resteranno fermi e il pompaggio del carburante non inizierà prima della settimana prossima. Lo ha reso noto il comandante della Capitaneria di Porto, Ilarione Dell’Anna, oggi sul posto dove insieme al commissario delegato all’emergenza al Giglio, Franco Gabrielli, incontrerà i cittadini.