E’ questa l’accusa mossa nei confronti del 24enne arrestato martedì dopo la rapina al supermercato di via Cimabue, non andato a buon fine per il tempestivo – e deciso – intervento di alcuni passanti dopo il colpo. Dunque, colpo di scena dopo la “spettacolare” cattura del rapinatore della Coop.
Questi i fatti: un uomo, armato di pistola scacciacani, aveva rapinato una cassa, colpendo anche un dipendente con il calcio dell’arma durante la fuga: alcuni passanti erano però riusciti a fermarlo, immobilizzandolo prima dell’arrivo dei carabinieri.
Il malvivente, intorno alle 18.30 di ieri, era riuscito a rubare i soldi di una cassa minacciando la cassiera: poi era fuggito, ma era stato inseguito da un commesso della Coop dopo l’allarme lanciato dalla cassiera, con cui aveva intrapreso una colluttazione in strada, e che era stato colpito alla testa con il calcio della scacciacani.
A quel punto erano intervenuti i passanti che avevano assistito alla scena, tra cui un ispettore capo della polizia ferroviaria di Salerno: il malvivente, nel disperato tentativo di fuga, aveva anche bloccato e minacciato la conducente di un’auto di passaggio, ma le persone che si trovavano nella zona erano comunque riuscite a fermarlo, in attesa dell’arrivo dei carabinieri.
Ora, il giovane è accusato di essere il temuto “rapinatore in taxi”, e cioè il (almeno fino a ieri) misterioso malvivente che si faceva accompagnare in taxi sul luogo della rapina, per poi fuggire a bordo dello stesso mezzo.