Lo scorso 27 febbraio a bordo della Costa Allegra, è divampato un incendio. Per fortuna il fatto non si è trasformato in tragedia, come invece è accaduto per la Concordia il 13 gennaio. Adesso i passeggeri sono ”Finalmente a casa”, altri hanno deciso di proseguire la vacanza.
FINISCE L’INCUBO. Dopo quasi tre giorni passati al buio, al caldo, senza acqua e senza la possibilità di poter cucinare, per i 627 passeggeri finisce finalmente l’incubo. Una crociera che fortunatamente non è finita in tragedia come è accaduto perla Concordia, ma che ha mandato nel panico le centinaia di persone che si erano imbarcate sulla ”nave di cristallo”.
IN VACANZA. Nei giorni scorsi, mentre la nave era alla deriva, i membri del ”Care Team” di Costa, hanno raggiunto l’Allegra ed incontrato gli ospiti a bordo per controllare il loro stato di salute e per raccogliere le loro esigenze allo sbarco. Inoltre, Costa Crociere, aveva offerto ai passeggeri di poter proseguire la loro vacanza alle Seychelles, a spese della compagnia crocieristica. Ben 276 passeggeri su 627 hanno accettato l’offerta. Verranno ospitati nelle strutture alberghiere di alta qualità nelle seguenti Isole: Praslin, La Digue, Silhouette, Cerfs. Costa Crociere si occuperà anche dei voli di rientro a conclusione della vacanza.
”FINALMENTE A CASA”. I restanti 251 Ospiti hanno deciso di rientrare a casa con i voli organizzati da Costa Crociere che sono partiti da Mahé nella serata di ieri 1 marzo. La voglia di mettere alle spalle questa brutta avventura, era più forte della voglia di passare giorni tranquilli alle Seychelles, in vacanza. Molti infatti affermano che “Non era proprio il caso di proseguire: vogliamo staccare da quanto è successo, mi sarei sentito a disagio nel proseguire la vacanza, ormai rovinata”.
RISARCIMENTI. E nella quasi totalità vi è l’intenzione di chiedere un risarcimento alla compagnia, sottolineando però ”la buona assistenza a bordo e a terra”, hanno commentato molti passeggeri arrivati poco fa all’aeroporto Leonardo da Vinci. E in realtà, un risarcimento, Costa Crociere lo ha già proposto ”Ci hanno già proposto un risarcimento, ma è da ridere: un indennizzo pari al biglietto, 900 euro”, afferma una famiglia rientrata a casa.
PAURA. Tutti si sono imbarcati pur sapendo quello che era accaduto alla Costa Concordia poco più di un mese prima. Ma in tutti vi era la certezza (o la speranza), di non poter incorrere in un altro incidente. Come racconta un passeggero “Dopo il Giglio, tutto sommato mi sono fidato e mi sono detto: non potrà mica succedere un guaio dietro l’altro… e invece è successo”. Altri invece raccontano di aver avuto paura, paura di poter vivere sulla propria pelle le ore drammatiche e tragiche vissute dai naufraghi della Concordia. ”Ci hanno fatto andare ai punti di raccolta e siamo stati fermi li: non sapevamo nulla. Le scialuppe erano pronte, poi tutto per fortuna è rientrato. Siamo comunque stati assistiti bene, il personale si è sfinito per noi. Un giorno alla deriva, per fortuna non e’ successo nulla, il mare era calmo. Siamo in tutto rimasti in balia quattro giorni e tre notti: bruciato il motore, lascia perplessi che in caso di emergenza non ci fosse qualcosa che garantisse almeno un minimo di autonomia a bordo a livello tecnico”, racconta un altro passeggero.
LA PUZZA. Ma il disagio maggiore vissuto dai passeggeri, era la mancanza di acqua e quindi le scarse condizioni igieniche. “Non sapevo dove poter andare al bagno. La nave era piena di feci in alcuni punti, la puzza. Abbiamo potuto mangiare solo panini e toast, non si poteva cucinare nulla”. “E’ stata comunque poi dura – racconta una signora – la puzza, i bagni inutilizzabili, il caldo, il sole a picco a 40 gradi. Si stava meglio la notte che il giorno”.
L’ASSISTENZA A BORDO. ”All’inizio quando abbiamo visto tutto il fumo c’e’ stato panico, soprattutto quando si sono spente le luci di emergenza, eravamo al buio”. E un altro: “Quando abbiamo visto il fumo ci siamo assai preoccupati: ci hanno fatto indossare i giubbotti di salvataggio ed eravamo pronti all’evacuazione, ma poi per fortuna non è successo l’irreparabile. Comunque l’assistenza del personale e’ stata soddisfacente”. “Ci hanno assistito abbastanza bene, non possiamo lamentarci – racconta una signora – un pò di paura all’inizio, ma nulla di grave. L’igiene e’ stato il peso più grande, ma in tali condizioni non si poteva pretendere di più. Proseguire la vacanza? Siamo stanchi, vogliamo dimenticare e non vediamo l’ora di tornare a casa”. E dunque la Costa Crociere è di nuovo la protagonista di un incidente. Incidente che fortunatamente non si è rivelato essere una tragedia come quella della Concordia, ma che ha mandato nel panico centinaia e centinaia di passeggeri di tutte le età.
UN’ALTRA CROCIERA. Intanto, mentre si cercano ancora gli ultimi dispersi della Concordia e mentre i passeggeri dell’Allegra hanno fatto rientro a casa dopo l’incidente, un’altra nave della Costa Crociere è salpata dal porto di Savona. La nave è la NeoRomantica, la prima a riprendere il largo nel Mediterraneo dopo l’incendio dello scorso 27 febbraio. Ma si tratta anche del suo primo viaggio dopo il restyling iniziato nello scorso novembre presso i cantieri San Giorgio di Genova, per il quale la compagnia ha investito circa 90 milioni di euro. La NeoRomantica pesa 56 tonnellate e ha una capacità di 789 cabine. Parte verso Barcellona, Casblanca, le Isole Canarie per rientrare poi fra 11 giorni dove il 13 marzo, salperà per una nuoca crociera. A bordo ci sono 1.600 passeggeri, che hanno fatto registrare un ”tutto esaurito”.