Un mostro. Un mostro spiaggiato sugli scogli lungo la costa del Giglio. Che ha offuscato, con la sua carcassa, la bellezza dell'isola e di tutto il litorale toscano agli occhi del mondo intero. E' l'immagine utilizzata dal presidente della Regione Enrico Rossi per annunciare che la Toscana ha deciso di chiedere un risarcimento milionario a Costa Concordia: trenta milioni di euro, per la precisione, per i danni di immagine provocati dal tragico naufragio del 13 gennaio 2012.
30 MILIONI DI DANNI PER IL 'MOSTRO'
L'annuncio stamani, a margine dell'udienza del processo per l'incidente che provocò la morte di 32 persone. Il presidente è il primo testimone ad essere ascoltato nella sessione del procedimento, in cui la Regione è presente come parte civile. “Chiederemo a Costa trenta milioni di indennizzo per i danni di immagine subiti dalla Toscana – dice Rossi -. L'immagine del 'mostro' adagiato sugli scogli dell'Isola del Giglio per quasi tre anni ha fatto il giro del mondo e si è impressa nell'immaginario collettivo. Ciò ci danneggia, contrasta e offusca la bellezza delle nostre spiagge, delle nostre isole, del nostro paesaggio”.
turismo ko
Il presidente parla numeri alla mano. La capacità attrattiva della Toscana, stando alle stime, è diminuita del 13% nelle presenze turistiche al Giglio. Un crollo che si è esteso a macchia d'olio a tutto l'Arcipelago con una riduzione del 7,5% e del 4% sull'insieme delle coste toscane. E' stato stimato che la sola isola del Giglio nel periodo di presenza del relitto avrebbe perso circa 45.000 visitatori.
Per recuperare appeal e rilanciare la Toscana e il Giglio come luogo di eccellenza turistica, secondo Rossi, serviranno “anni di lavoro, consistenti investimenti e costose campagne di comunicazione nazionali ed internazionali”. “Siamo sempre stati conosciuti e apprezzati nel mondo per personaggi come Leonardo, Galilei, Giotto, Michelangelo e Brunelleschi, ma dopo la sciagura della Concordia è divenuta famosa per Schettino”, dice ancora Rossi. Da qui la richiesta del risarcimento milionario.