venerdì, 19 Aprile 2024
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Costi della casta, ”mettiamo il tetto di 5mila euro a consiglieri e parlamentari”

All'indomani dell'accordo tra Berlusconi, Bossi e Tremonti sulla manovra bis, che implica il taglio dei parlamentari, infuria ancora il dibattito sui costi della politica. E c'è chi propone di mettere un tetto agli stipendi dei parlamentari. Non troppo basso.

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All’indomani dell’accordo tra Berlusconi, Bossi e Tremonti sulla manovra bis, che implica il taglio dei parlamentari, infuria ancora il dibattito sui costi della politica. E c’è chi propone di mettere un tetto agli stipendi dei parlamentari. Non troppo basso.

5MILA EURO. Secondo il presidente del consiglio provinciale David Ermini la soglia limite sarebbe 5mila euro al mese, sia per i parlamentari che per i consiglieri regionali. Ma non solo, “Dobbiamo fare in modo di evitare che vi sia chi fa il politico per tutta la vita senza aver mai lavorato”, aggiunge Ermini.

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STIPENDI. Attualmente lo stipendio di un consigliere regionale della Toscana si aggira attorno ai 7mila euro, considerati i rimborsi. Ma il Consiglio toscano è quello più parco, nel resto d’Italia si parla di cifre nettamente superiori, fino ai consiglieri siciliani, che, a conti fatti, prendono più dei parlamentari.

VIA I VITALIZI. Ma essere i più virtuosi d’Italia non risparmierà ai consiglieri regionali toscani di esimersi dai tagli. Il presidente del consiglio Alberto Monaci ha già annunciato di voler approvare entro settembre una legge regionale che elimini i vitalizi per gli ex consiglieri. Almeno i vitalizi così come li conosciamo adesso: in futuro dovrebbero essere proporzionali ai contributi versati (adesso invece basta aver concluso una legislatura per ottenerli) e dovrebbero scattare a 65 anni, anziché a 60.

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L’INCONTRO. Ermini ha partecipato ieri sera a un confronto pubblico sui costi della politica, organizzato all’interno della Festa Democratica di Firenze. Tra gli altri è intervenuto anche Michele Ventura, vicecapogruppo Pd alla Camera, che si è detto favorevole al “limite delle 3 legislature per i parlamentari, per favorire un ricambio e rafforzare un’idea di classe dirigente a contatto col paese”.

PRIMI CITTADINI. Anche i sindaci si schierano a favore di una razionalizzazione delle spese. “I miei pranzi incidono sul mio stipendio dell’8% quelli di un parlamentare dello 0,6%: ma io mangio al bar, i parlamentari al ristorante di lusso a prezzi scontati”, ha spiegato il primo cittaduno di Sesto Fiorentino Gianno Gianassi. “In quanto sindaci abbiamo fatto richiesta al partito di eliminare i privilegi dei parlamentari: personalmente non godo di trattamenti speciali, oltre alla tessera dello Scandicci Calcio”, ha commentato invece il sindaco di Scandicci Simone Gheri.

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