L’edilizia sociale rappresenta soltanto il 4% del patrimonio abitativo italiano, contro il 20% della media europea. Ma non basta, i fondi storicamente destinati all’edilizia residenziale pubblica si stanno sempre più assottigliando. Una situazione che l’attuale crisi economica rischia di far diventare esplosiva, perché le nuove povertà portano con sé l’aumento della domanda di alloggi a basso costo e in affitto, una richiesta già da tempo in crescita per l’affacciarsi sul mercato di nuove categorie sociali, come gli immigrati.
“EDILIZIA SOCIALE, CITTA’, GOVERNO E TERRITORIO”. Di tutto questo si parlerà mercoledì 16 marzo alla stazione Leopolda di Pisa durante il convegno “Edilizia sociale, città, governo e territorio”, organizzato dall’Istituto nazionale di Urbanistica, l’Anci, la Cassa depositi e prestiti investimenti sgr e promosso dai Comuni di Pisa e dell’area pisana.
PROBLEMI E SOLUZIONI. I dati di partenza sono senza dubbio preoccupanti, ma già si stanno studiando, e in alcuni casi testando, nuove soluzioni: nuove modalità di pianificazione urbanistica per trovare aree a costo zero su cui costruire e, sul piano dei finanziamenti, ci sono nuove possibilità come i fondi etici di investimento per l’edilizia privata sociale.
UNITI CONTRO LA CRISI. L’obbiettivo della giornata della Leolpolda – un appuntamento preparatorio in vista del congresso nazionale dell’Inu in programma tra il 7 e il 9 aprile a Livorno – è mettere a confronto enti, organizzazioni e operatori che possono lavorare, ciascuno nel suo ruolo e con le sue competenze, a ridurre l’impatto della nuova emergenza abitativa.