venerdì, 29 Marzo 2024
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David a rischio Tav, ”potrebbe crollare”

Le caviglie del celeberrimo David di Michelangelo potrebbero non reggere le vibrazioni derivanti dagli scavi del tunnel dell'Alta Velocità. Il grido d'allarme viene dall'architetto padovano Fernando De Simone, esperto di costruzioni sotterranee. Ma l'assessore regionale Luca Ceccobao insiste: “Indietro non si torna”.

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Le caviglie del celeberrimo David di Michelangelo potrebbero non reggere le vibrazioni derivanti dagli scavi del tunnel dell’Alta Velocità. Il grido d’allarme viene dall’architetto padovano Fernando De Simone, esperto di costruzioni sotterranee. Ma l’assessore regionale Luca Ceccobao insiste: “Indietro non si torna”.

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TUNNEL. Il sottoattraversamento Tav (7 km circa 30 metri sotto la superficie), passerà a 600 metri dal luogo dove attualmente è posizionato il David, all’interno della Galleria dell’Accademia. E si sa, il capolavoro del Michelangelo ha le caviglie già piene di microfessure. “Se prima di iniziare i lavori di scavo – sostiene De Simone – la statua non verrà trasferita, ci saranno seri rischi che, a causa delle vibrazioni, essa crolli”.

VIBRAZIONI DA TURISTI. Un rischio che va moltiplicato, secondo l’esperto, per il numero di visitatori che ogni giorno si accalca ai piedi della statua.  “Il pericolo di cedimento del marmo degli arti inferiori del David – spiega De Simone – sarà molto alto se alle vibrazioni causate dall’avvicinarsi simultaneo alla statua di gruppi di 60 visitatori per volta, che insieme pesano circa 4,5 tonnellate, e alle oscillazioni provocate dal traffico automobilistico nelle zone limitrofe, si dovessero aggiungere dalla prossima estate le vibrazioni e le risonanze causate dalle macchine di scavo dei tunnel ferroviari della Alta velocità, e successivamente dai passaggi dei treni”. Per questo da tempo l’architetto padovano ha proposto al Comune di Firenze di spostare altrove il David, anche in modo da tutelarla in caso di terremoto.

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INDIETRO NON SI TORNA. Eppure, nonostante i pericoli evidenziati da anni da comitati, esperti e politici di vari livelli, il progetto dell’Alta Velocità va avanti così come, con tanto di tunnel. “Il nodo fiorentino – dichiara oggi l’assessore regionale alle infrastrutture Luca Ceccobao – non è in discussione. Dal luglio 2008 i lavori sono diventati giuridicamente irreversibili. È scaduta la clausola di recesso per lo scavalco Rifredi-Castello (62 milioni), del sottoattraversamento di Firenze e della nuova stazione Alta Velocità (629 milioni)”. Al massimo si può potenziare il piano di comunicazione verso i cittadini.

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