giovedì, 18 Aprile 2024
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“Detenuta 22enne salvata dal suicidio”

A rendere noto l'episodio, che sarebbe avvenuto poco dopo le 3 di questa notte nella sezione femminile del carcere di Sollicciano, è il segretario generale della UIL PA Penitenziari, Eugenio Sarno. "Salvata dal provvidenziale e tempestivo intervento dell'agente in servizio".

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“L’immediato intervento dell’unica poliziotta penitenziaria in servizio presso la sezione femminile del carcere di Firenze Sollicciano, questa notte alle 3.15 circa, ha salvato la vita ad una 22enne detenuta bulgara che aveva posto in essere un tentativo di suicidio mediante impiccagione tramite un foulard in suo possesso”. Queste le parole con cui il segretario generale della UIL PA Penitenziari, Eugenio Sarno, annuncia lo sventato suicidio di detenuta 22enne a Sollicciano.

“Credo che una qualche preoccupazione debba suscitare la condizione per la quale una sola agente è preposta, nel servizio notturno, alla sorveglianza di 107 detenute e 7 bambini. Una sola unità, infatti, deve sorvegliare la Sezione Giudiziaria, la Sezione Penale, l’asilo nido e la  consolle transito. Ciò è quanto capita non solo a Firenze. Ma a Roma, a Pozzuoli, a Milano, a Genova, a Trieste tanto per citare i casi più gravi di deficienze organiche di personale femminile. Tutto ciò – continua Sarno –  mentre decine e decine di poliziotte sono impiegate nei palazzi del potere romano con compiti indefiniti. Risorse ed energie inopinatamente sottratte al servizio operativo di prima linea, su cui il Capo del DAP avrebbe il dovere morale di intervenire”.

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“Spesso si parla delle morti in carcere con troppa superficialità ed approssimazione. Un fenomeno troppo evidente e troppo grave, che merita di essere indagato a fondo. L’elenco, purtroppo, si allunga di giorno in  giorno. Per noi è giusto, necessario e doveroso stabilire le cause di ogni singolo decesso avvenuto dietro le sbarre. Quello che non condividiamo e non possiamo condividere è l’esemplificazione maldestra che vuole il personale penitenziario coinvolto, sempre e comunque, in queste che sono, e restano, tragedie umane. In parte indotte anche dall’inefficienza e dall’illegalità del sistema penitenziario. Ci chiediamo – insiste il Segretario della UIL PA Penitenziari –  quali siano le ragioni che impediscano all’informazione di rendicontare le centinaia di vite salvate da quel personale più volte sottoposto ad una indegna e mortificante gogna mediatica. Dal 1 gennaio ad oggi  sono circa 370 i suicidi sventati dalla polizia penitenziaria all’interno delle strutture penitenziarie. A dimostrazione, non smentibile, che la polizia penitenziaria salva le vite e non le toglie”.

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