Negli ultimi mesi diversi sono stati gli episodi di aggressione ad agenti. ”Invece dei 233 agenti previsti – dicono – siamo 130 per circa 360 detenuti”.
“Sciopero” della mensa e autoconsegna in caserma, queste alcune delle iniziative messe in campo dagli agenti fin dalla mattinata. Ma non si tratta della prima manifestazione: le stesse problematiche erano già state denunciate lo scorso 26 giugno. “L’ indifferenza dimostrata dall’amministrazione penitenziaria e dalla classe politica”, si legge in una nota dei sindacati (firmata da Sappe, Osapp, Cgil-Fp, Sinappe, Cisl-Fns, Uil), ha spinto gli agenti nuovamente sulle barricate
Gia’ in passato, ricordano i sindacati, sono giunte ”continue denunce di atti vili e illeciti, di aggressioni e minacce di morte posti in atto dai reclusi nei confronti dei poliziotti penitenziari” mentre ”l’avvicendamento continuo di dirigenti” ha ”condotto il penitenziario al totale collasso gestionale”.
Lo scorso 4 settembre, denunciarono i sindacati, un agente fu aggredito da un ergastolano riportando contusioni guaribili in dieci giorni.
I sindacati chiedono un ‘‘incontro urgente con il dirigente generale del provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria” da cui avere ”garanzie’‘ che sono ”presupposto utile ad annunciare la sospensione delle proteste e a scongiurarne la prosecuzione a oltranza”.