Meglio una nuova tassa sul tabacco che l’aumento dei ticket sanitari. La proposta, appoggiata dal governatore Enrico Rossi, ha già trovato la condivisione delle altre Regioni. E tra poco sarà sottoposta al vaglio del Governo.
TASSA. La suddetta tassa consisterebbe in 20-25 centesimi in più su ogni pacchetto, dopo il rincaro avvenuto appena un paio di settimane fa che ha innalzato il prezzo di 10 centesimi. “’Mi secca ammetterlo – ha detto Rossi, a margine dell’incontro Stato Regioni – ma una volta tanto sono d’accordo con il leader della Lega Umberto Bossi quando propone una copertura dei costi dei ticket con l’aumento dei tabacchi’”.
TICKET. La Regione Toscana, insieme ad una decina di altre regioni “ribelli”, si è rifiutata di adeguarsi alla norma che avrebbe dovuto introdurre un ticket di 10 euro per ogni visita specialistica e per i cosiddetti codici bianchi in ospedale. Il provvedimento è collegato alla manovra lacrime e sangue di Tremonti, che dovrebbe permettere all’Italia di superare il momento di crisi e mettere un freno alla spesa pubblica (e al debito). Il ticket avrebbe dovuto entrare in vigore il 18 luglio scorso in tutto il Paese, ma il ministro Fazio ha lasciato libere le Regioni di non applicarlo, purché il denaro fosse reperito attraverso altre misure.
LA DECISIONE. Questa mattina la proposta arriva in Consiglio dei ministri e nel pomeriggio sarà al centro di un nuovo incontro tra Regioni e Governo. “Pur avendo molti limiti – scrive Rossi in una nota – è sempre meglio che mettere i ticket che colpiscono i più deboli. D’altra parte in Italia il prezzo medio dei tabacchi è inferiore a quello europeo”.
LA SOLUZIONE TOSCANA. La soluzione a cui sta lavorando anche il governatore Rossi prevede la reintroduzione del ticket ma in maniera graduale a seconda della fascia di reddito: chi guadagna di più, paga di più le prestazioni mediche. In questo modo sarebbero salvaguardate le fasce deboli della popolazione.
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