Il rapporto mette in evidenza che, per quanto riguarda le entrate correnti, l‘imposizione fiscale è superiore alla media nazionale dei bilanci analizzati (692 euro/abitante rispetto a 558 euro/abitante), al contrario i trasferimenti correnti da altri livelli di Governo risultano sensibilmente inferiori alla media (404 euro/abitante rispetto a 465 euro/abitante).
Questa minore ‘sussidiarietà’ viene compensata da una maggiore imposizione fiscale e da una più attenta valorizzazione dei beni dell’ente. In particolare imposte e tasse sono sostanzialmente superiori alla media nazionale, così come le entrate da servizi pubblici, i proventi da beni dell’ente e i proventi diversi.
Il Comune ha una buona capacità di gestione di beni e servizi: tra le più alte tra le città analizzate.
Sociale, istruzione, viabilità, cultura e polizia le politiche in cui vengono investite le maggiori risorse, in misura molto superiore rispetto alla media nazionale.
In particolare per quel che riguarda la cultura, emerge che Firenze spende di più per la gestione corrente dei suoi musei, biblioteche e teatri (61 euro/abitante) rispetto agli altri Comuni italiani (47 euro/abitante), ma gli investimenti, anche in questo caso, sono inferiori alla media nazionale con 13 euro/abitante rispetto a 17 euro/abitante nel resto di Italia. Complessivamente la cultura assorbe il 6% del totale delle spese in conto capitale.