giovedì, 28 Marzo 2024
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Effetto Libia, benzina alle stelle

Aumenta ancora il prezzo per la benzina e il diesel di Eni, ritoccato per la terza volta nel giro di otto giorni. E' l'effetto Libia, che coinvolge ad uno ad uno tutte le compagnie di carburanti. E sono in vista ulteriori aumenti. Rassicurazioni sul prezzo del gas.

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Aumenta ancora il prezzo per la benzina e il diesel di Eni, ritoccato per la terza volta nel giro di otto giorni. E’ l’effetto Libia, che coinvolge ad uno ad uno tutte le compagnie di carburanti. E sono in vista ulteriori aumenti. Rassicurazioni sul prezzo del gas.

PIENO. Il “cane a sei zampe” ha portato la senza piombo a 1,536 euro e il gasolio a 1,426 euro. Ma non è il solo: anche Esso e Q8 aumentano entrambi i prodotti di un centesimo. Intanto, la benzina al Sud è arrivata a 1,565, oltre il record del 2008.

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IN MEDIA. Nel dettaglio, a livello Paese, la media dei prezzi praticati della benzina (in modalità servito) va dall’1,521 euro degli impianti IP e Tamoil all’1,536 di Eni, con i no-logo fermi a 1,445 euro. Per il diesel invece si passa dall’1,410 euro delle stazioni di servizio Tamoil all’1,426 rilevato negli impianti Eni, mentre le no-logo sono a 1,355. Il Gpl, infine, si posiziona tra gli 0,789 euro registrati nei punti vendita Eni allo 0,799 euro degli impianti Q8 (0,771 euro/litro le no-logo).

RECORD. In poco più di una settimana i prezzi Eni sono aumentati di ben 4 centesimi al litro, toccando livelli che l’ultima volta si erano registrati nel luglio del 2008, prima dello scoppio della crisi finanziaria internazionale.

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GAS. La crisi non dovrebbe portare problemi sul fronte dell’approvvigionamento del gas, però, secondo il ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani. “Il gasdotto Greenstream – ha spiegato Romani – è stato piano piano svuotato e bloccato ieri l’altro sera, quindi sul gas c’è stata un’interruzione: tuttavia ricordo che dalla Libia arrivano circa 9 miliardi di metri cubi di gas, contro gli 80-90 di fabbisogno annuo dell’Italia, vale a dire circa il 12%”. Oltre tutto, ha confermato, il calo “può essere ampiamente compensato dall’utilizzo maggiore dei gasdotti del Nord Europa, quindi problemi non ce ne sono”.

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