Aumenta ancora il prezzo per la benzina e il diesel di Eni, ritoccato per la terza volta nel giro di otto giorni. E’ l’effetto Libia, che coinvolge ad uno ad uno tutte le compagnie di carburanti. E sono in vista ulteriori aumenti. Rassicurazioni sul prezzo del gas.
PIENO. Il “cane a sei zampe” ha portato la senza piombo a 1,536 euro e il gasolio a 1,426 euro. Ma non è il solo: anche Esso e Q8 aumentano entrambi i prodotti di un centesimo. Intanto, la benzina al Sud è arrivata a 1,565, oltre il record del 2008.
IN MEDIA. Nel dettaglio, a livello Paese, la media dei prezzi praticati della benzina (in modalità servito) va dall’1,521 euro degli impianti IP e Tamoil all’1,536 di Eni, con i no-logo fermi a 1,445 euro. Per il diesel invece si passa dall’1,410 euro delle stazioni di servizio Tamoil all’1,426 rilevato negli impianti Eni, mentre le no-logo sono a 1,355. Il Gpl, infine, si posiziona tra gli 0,789 euro registrati nei punti vendita Eni allo 0,799 euro degli impianti Q8 (0,771 euro/litro le no-logo).
RECORD. In poco più di una settimana i prezzi Eni sono aumentati di ben 4 centesimi al litro, toccando livelli che l’ultima volta si erano registrati nel luglio del 2008, prima dello scoppio della crisi finanziaria internazionale.
GAS. La crisi non dovrebbe portare problemi sul fronte dell’approvvigionamento del gas, però, secondo il ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani. “Il gasdotto Greenstream – ha spiegato Romani – è stato piano piano svuotato e bloccato ieri l’altro sera, quindi sul gas c’è stata un’interruzione: tuttavia ricordo che dalla Libia arrivano circa 9 miliardi di metri cubi di gas, contro gli 80-90 di fabbisogno annuo dell’Italia, vale a dire circa il 12%”. Oltre tutto, ha confermato, il calo “può essere ampiamente compensato dall’utilizzo maggiore dei gasdotti del Nord Europa, quindi problemi non ce ne sono”.