sabato, 27 Luglio 2024
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Emergenze ambientali, le ha vissute un toscano su tre

Un toscano su tre ha vissuto emergenze ambientali: lo dice una ricerca, condotta su 4.000 cittadini, presentata oggi a Dire e Fare. In testa le alluvioni, poi incendi e terremoti.

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Un toscano su tre ha vissuto in prima persona le emergenze ambientali. A dirlo sono i risultati dell’indagine statistica su “I toscani e la protezione civile” realizzata dalla Regione in collaborazione con l’Anci Toscana, e presentata oggi a Firenze alla Fortezza da Basso nel corso della prima giornata di Dire e Fare, il salone della Pubblica amministrazione che ci serve.

Soprattutto, un toscano su tre ha sperimentato le alluvioni, seguite dagli incendi boschivi e dai terremoti. Ed è proprio ad affrontare questi ultimi che i toscani si sentono più preparati, riconoscono nei sindaci l’autorità che deve organizzare i soccorsi e assistere la popolazione, e nei vigili del fuoco il soggetto a cui rivolgersi in caso di necessità. Si dichiarano scarsamente informati sui rischi a cui vanno incontro e dicono di aver ricevuto le informazioni soprattutto da dépliant e volantini. Vorrebbero esserlo di più, con cadenza almeno annuale. Credono nell’efficacia delle esercitazioni pratiche e durante le mergenze indicano il megafono al secondo posto tra i mezzi da usare per comunicare direttamente il da farsi. All’ultimo posto quanto ad efficacia c’è Internet, giudicato utile da poco più della metà degli intervistati.

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“Dall’indagine – commenta l’assessore regionale alla protezione civile, Marco Betti – emerge la voglia dei cittadini di essere informati e di reagire di fronte alle emergenze. Però soltanto il 15% di loro si considera informato e i risultati ci spingono ad intensificare l’opera di divulgazione delle notizie e di prevenzione dei rischi. Un dato positivo è che 1 toscano su 3 ritiene fondamentale la rete sociale composta da familiari, vicini di casa e associazioni del volontariato per prestare soccorso a chi è colpito da calamità. Faremo  tesoro delle indicazioni emerse dall’indagine e svilupperemo l’opera di prevenzione dei rischi e di coinvolgimento di tutti gli strati della popolazione regionale”.

L’indagine, composta da venti domande formulate via telefono a 4.000 toscani maggiorenni, è stata condotta dall’aprile al maggio scorso in tutte le province. Nel dettaglio quasi tre toscani su quattro considerano gli incendi come il pericolo principale per il proprio comune, uno su due propende per le alluvioni e il 47% per i terremoti, seguiti dalle frane (34,5%) e dagli incidenti industriali (30%). Le alluvioni, con il 42% di risposte affermative, figurano in testa ai rischi sperimentati direttamente, seguite dagli incendi (al 22%) e dai terremoti (17%). Più di 4 toscani su 10 si dichiarano preparati ad affrontarli, una percentuale che scende al 31 in caso di alluvioni e al 28% in caso di incendi. Più di 8 toscani su 10 si dichiarano poco informati sia sui rischi che sui comportamenti da tenere in caso di calamità.

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Al primo posto tra chi ha fornito loro le informazioni necessarie figurano i Comuni e le altre amministrazioni pubbliche (indicate dal 40% degli intervistati), seguite dalla scuola (20%) e dalla stampa (13%). Trionfo dei mezzi più tradizionali per ciò che riguarda i canali da cui i toscani ricevono le informazioni, con volantini e depliant indicati dal 31% degli intervistati, incontri e seminari dal 23%, corsi di formazione dal 18,6% e quotidiani dal 16,7%. Fanalino di coda è Internet, indicato soltanto dall’1,2%. Otto toscani su 10 chiedono di essere informati sui rischi con una periodicità almeno annuale. In caso di emergenza il 38% si rivolge ai Vigili del fuoco, il 53% pensa debba essere il sindaco ad informarli e il 57% lo chiama a coordinare gli interventi di soccorso. Curiosa la risposta sullo strumento di comunicazione da usare in caso di emergenza. Prevale il telefono, indicato da 1 intervistato su 4, ma al secondo posto figura la comunicazione diretta con il megafono, richiesta dal 23% e seguita da radio e tv con il 20,6%. Anche in questo caso in coda figura un sistema più moderno come gli sms indicato soltanto dal 3,9%.

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