Anche Publiacqua si costituirà parte sul caso delle ex Poste di via del Pratellino.
PUBLIACQUA. “Quanto successo alle ex Poste di Via del Pratellino è sconcertante, non è tollerabile una superficialità del genere per la bonifica di un materiale pericolosissimo come l’amianto, sversato illegalmente e irresponsabilmente nei tombini delle fognature. Insieme al Comune di Firenze anche Publiacqua si costituirà parte civile per difendere un servizio di qualità, tutelare i cittadini, i nostri lavoratori e l’ambiente. Chiediamo alla Magistratura di procedere celermente all’accertamento delle responsabilità”: sono queste le parole del presidente di Publiacqua Erasmo D’Angelis, che annuncia che l’azienda si costituirà parte civile.
PRECAUZIONI. Publiacqua, intanto – annuncia una nota – ha preso le dovute precauzioni di sicurezza per i tecnici impegnati nel servizio di gestione e manutenzione delle fognature nella zona interessata dallo sversamento e sui fanghi che arrivano al depuratore di San Colombano.
IL SEQUESTRO. La storia senza fine quella dell’edificio delle ex Poste di via del Pratellino ieri aveva vissuto il suo ultimo capitolo: i carabinieri avevano posto i sigilli al cantiere, dove era in corso la bonifica dell’amianto, lavori preliminari all’abbattimento, previsto per l’8 agosto. Alla base del sequestro proprio lo smaltimento dei materiali tossici, che sarebbe stato irregolare. Alle forze dell’ordine, infatti, erano pervenute diverse segnalazioni a proposito di uno strano liquido rosso smaltito nelle fogne. “Stiamo facendo le opportune verifiche – ha spiegato l’assessore alla mobilità, manutenzioni e decoro Massimo Mattei – e ci riserviamo di procedere con azioni legali nei confronti della ditta che, eseguendo i lavori di bonifica dell’amianto, non avrebbe rispettato i protocolli previsti dalla legge”.
Pericolo amianto, ex poste di via del Pratellino sotto sequestro