Hanno spaccato il vetro della porta e gettato nel negozio uno straccio infiammato. L’incendio si è sviluppato coinvolgendo parte della vetrina, bloccato dall’immediato inte. E’ successo in via Centostelle. Tra le ipotesi al vaglio anche quella di un avvertimento ai fini di estorsione.
L’INCENDIO. I fatti risalgono alla notte tra giovedì e venerdì, alla vigilia di San Giovanni, giornata in cui la profumeria di via Centostelle sarebbe dovuta rimanere chiusa per i festeggiamenti del Santo Patrono. La dinamica degli avvenimenti escluderebbe il tentativo di furto: il bandone del negozio, infatti, non è stato forzato. I malviventi hanno sfondato il vetro con un oggetto pesante e poi hanno gettato all’interno dei locali uno straccio imbevuto di materiale infiammabile. Le fiamme si sono propagate alla vetrina, a partire da una borsa di plastica.
L’ALLARME. Fortunatamente l’allarme è scattato immediatamente, facendo accorrere i vigili del fuoco. I danni sono stati così contenuti, anche se il pavimento e la vetrina sono stati rovinati dal rogo. “Per fortuna l’incendio è stato spento per tempo – racconta la titolare dell’attività – e non è stata raggiunta una temperatura molto alta, altrimenti molti prodotti sarebbero stati da buttare”. Ancora da fare la conta dei danni, però. Oltre al vetro da cambiare (già questo pomeriggio), i prodotti sono ancora tutti da controllare e le pareti da rimbiancare.
LE IPOTESI. Quello che preoccupa di più i commercianti, però, sono le implicazioni del gesto. Escluso il furto (nella stessa notte un bar tabacchi di via Manni è stato preso d’assalto e derubato) resta l’ipotesi dell’atto vandalico in sé e per sé. Ma la ricostruzione non soddisfa né gli inquirenti né i proprietari del negozio. I carabinieri stanno indagando su un possibile gesto di intimidazione finalizzato a una futura richiesta di pagamento del “pizzo”, anche se “in 11 anni che siamo qui – continua la titolare – non abbiamo mai avuto a che fare con fenomeni simili”. Tra le ipotesi al vaglio anche quella della vendetta di un “pretendente” respinto, idea che la proprietà considera assai remota. “Caschiamo dalle nuvole – conclude – ma siamo seriamente in pensiero all’idea che possa non essere finita qui”.