giovedì, 18 Aprile 2024
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Giglio: un anno per la rimozione del relitto. Gli isolani temono per il turismo

Questa mattina è stato aperto un nuovo varco all'altezza del ponte 5 per permettere ai sommozzatori dei Vigili del Fuoco e della Guardia Costiera, di effettuare le ricerche in un locale più ampio della nave. Gabrielli invece ha comunicato che ci vorranno dagli 8 ai 10 mesi per rimuovere il relitto dai fondali dell'Isola del Giglio.

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Aperto un nuovo varco all’altezza del ponte 5, ad una profondità di 20 metri. Il varco permetterà si sommozzatori dei Vigili del Fuoco e della Guardia Costiera, di accedere ad una parte più ampia della nave. Entro un’ora verrà comunicato se le operazioni, sospese a causa del maltempo, potranno riprendere. Ma ciò che sta preoccupando di più, sono i tempi per la rimozione del relitto.

TEMPI LUNGHI PER LA RIMOZIONE. Onde alte e forte vento hanno fatto muovere la nave di circa 4 centimetri in sei ore. Inoltre sono state sospese le operazioni di rimozione del carburante sempre a causa del maltempo che ha interessato l’Isola del Giglio nei giorni scorsi. E così arriva anche la comunicazione del Commissario per l’emergenza Franco Gabrielli: ”ci vorranno dagli 8 ai 10 mesi per rimuovere il relitto, più due mesi necessari alla stesura del progetto su cui Costa sta già lavorando”. L’Isola del Giglio dovrà attendere, quindi.

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SI TEME PER IL TURISMO. Proprio a causa dei lunghi tempi d’attesa, l’Isola gigliata teme che a rimetterci sia proprio il turismo. Un anno per la rimozione del relitto, un anno che potrebbe mandare il crisi l’economia degli operatori turistici e dei commercianti del Giglio. “Forse era meglio avere un progetto in mano”, dichiara il sindaco Sergio Ortelli a Siena durante il ritiro di un premio dato ai suoi cittadini che incontrerà nei prossimi giorni. Nessuno crede neanche più al turismo del dolore che, rispetto ad una settimana fa, ha portato sull’isoletta, molta meno gente. Il capo della Protezione civile però, cerca di rassicurare gli isolani e il sindaco, dicendosi pronto a trovare soluzioni differenti per l’accesso al porto, qualora la nave o i lavori intorno ad essa, ne blocchino le vie d’ingresso.

INQUINAMENTO. Paradossalmente, ciò che sembra preoccupare di meno è il pericolo inquinamento, anche se tutti sanno che quel ”condominio galleggiante” è pieno di liquidi velenosi che potrebbero provocare un danno irrimediabile, o quasi, ai fondali marini. Oggi però, arriverà il piano della Costa per lo smaltimento dei rifiuti mentre, rassicura Gabrielli, in 28 giorni lavorativi sarà svuotato l’84% del gasolio della nave. Tempi che, però, potrebbero allungarsi se le condizioni meteomarine dovessero peggiorare com’è accaduto nel fine settimana che si è appena concluso.

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