sabato, 27 Aprile 2024
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Giovane costretto a elemosinare da un connazionale

A finire in manette con l’accusa di riduzione in schiavitù, rapina aggravata e lesioni è stato un romeno di 37 anni. Avrebbe convinto la vittima a venire in Italia, poi l'avrebbe sfruttato per mesi.

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Con l’accusa di riduzione in schiavitù, rapina aggravata e lesioni, ieri è finito in manette un cittadino romeno di 37 anni.

L’ARRESTO. Le volanti lo hanno arrestato nei pressi della stazione ferroviaria dello Statuto, dopo che era riuscito a portar via 35 euro in contanti a un suo connazionale minacciandolo con un coltello a serramanico. La vittima, un romeno di 21 anni, è riuscito a chiamare col cellulare la polizia, che ha sorpreso il rapinatore ancora all’opera. L’uomo, abbagliato dalle torce degli agenti, ha tentato invano di nascondersi tra le auto parcheggiate in strada, dove ha anche abbandonato a terra il coltello.

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SFRUTTAMENTO. Secondo quando emerso dal racconto del 21enne, l’episodio sarebbe solo l’epilogo di una vicenda che durava almeno dallo scorso autunno quando, con la promessa di un facile lavoro, il 37enne lo avrebbe persuaso a venire nel nostro Paese. Una volta in Italia, le sue speranze erano però finite di fronte a un semaforo, obbligato dal 37enne a chiedere l’elemosina in strada tutto il giorno e a versargli la maggior parte del denaro raccolto.

A SOLLICCIANO. In questi mesi di continue angherie, al 21enne rimaneva solo lo stretto necessario per sopravvivere, spesso picchiato e minacciato con un coltello come l’altra sera. Quando è stato catturato lo straniero era anche ubriaco. Ora si trova a Sollicciano.

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