giovedì, 18 Aprile 2024
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Giro prostituzione in centro massaggi, denunciata titolare

All'apparenza il 'Lanterne rosse' era un centro benessere come tanti altri. Le ragazze che vi lavoravano non disponevano però di nessuna abilitazione specifica e soprattutto non si limitavano a praticare semplici massaggi. Dietro l'attività si nascondeva infatti un vero e proprio giro di prostituzione. La guardia di finanza lo ha scoperto e ha denunciato la titolare del centro, una cinese quarantaseienne, per gestione di casa di prostituzione ed abuso edilizio.

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Nel centro, situato a Firenze in via Puccioni, vicino alla stazione di Campo di Marte, si potevano in teoria ricevere massaggi shiatsu, thai, digitopressione e riflessologia plantare, secondo quanto pubblicizzato nella propria pagina web. Due donne dipendenti, anche loro cinesi, si presentavano in cabina con abiti succinti ed iniziavano il massaggio richiesto dal cliente. Dopo un’ora di massaggio, con gesti inequivocabili, facevano capire al cliente la possibilità di ricevere una prestazione sessuale, parziale. Il costo complessivo del massaggio più la performance “extra” era di 50 euro.

Dalle indagini è risultato che il centro era frequentato in gran parte da italiani liberi professionisti, sposati e con un’età media di 45 anni che conoscevano perfettamente il tipo di fornito dalle “massaggiatrici”, come hanno confermato ai militari. 

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Il locale era diviso su due piani, nei quali erano state realizzate abusivamente tre cabine chiuse e dotate di letto per effettuare i massaggi. Vi era una piccola cucina dove le ragazze e la titolare pranzavano quotidianamente. Il centro restava aperto tutto il giorno con orario continuato e contava tra i 10 ed i 15 clienti giornalieri. Il ricavato andava per il 60% alla titolare ed il 40% alla ragazza che operava il massaggio. Le massaggiatrici, per lo più trentacinquenni, venivano adescate tramite annunci pubblicati su quotidiani e riviste. Per assicurarsi un ricambio continuo le ragazze venivano assunte per pochi mesi ed erano ospitate per tutto il periodo in un’appartamento.

Nei confronti della titolare è stata elevata una sanzione amministrativa di 3.333 euro per la mancata dichiarazione di inizio attività. A questa si aggiunge un’altra sanzione di 5.000 euro a persona, sia alla titolare che alle due ragazze massaggiatrici, per la mancanza dei requisiti professionali previsti dalla normativa vigente per l’esercizio dell’attività di estetica. Sono stati avviati tutti gli accertamenti per quantificare il volume degli incassi. Tutta la struttura è stata sottoposta a sequestro penale.

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