venerdì, 19 Aprile 2024
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I disabili e il tricolore, boom di visitatori per la mostra / FOTO

Domani ultimo giorno per vistare la mostra dedicata all'Unità d'Italia, con quadri realizzati da dodici artisti disabili e un corredo fotografico tutto speciale. Con i proventi verrà messo in piedi un atelier.

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Si fermano i fiorentini, si fermano i turisti incuriositi. La mostra “Speranza, pace, passione: a Firenze il Tricolore si tinge di affetti” sta avendo un grandissimo successo e sono tantissimi i visitatori che si affacciano nelle sale delle Leopoldine di piazza Tasso e molti quelli interessati all’acquisto delle opere. Gli artisti artefici di tanto successo sono i disabili ospiti del centro riabilitativo Diacceto, struttura della Fondazione Opera Diocesana Assistenza Onlus di Firenze (il “braccio” della Diocesi che a Firenze si occupa dell’assistenza e della riabilitazione delle persone disabili: 140 quelli assistiti nei due centri Oda, Diacceto e Villa San Luigi). L’esposizione è aperta dalle 16 alle 19 e domani è l’ultimo giorno per visitarla.

SPERANZA, PACE, PASSIONE. L’architettura della mostra è tutta particolare. L’esposizione comprende infatti quattro sale: una per ognuno dei colori della nostra bandiera, ed una dedicata al Tricolore nel suo insieme. Nella sala verde sono esposti foto e quadri dedicati alla speranza e collegati ai temi risorgimentali. In quella bianca il tema dominante è la pace, collegato ai paesaggi fiorentini. In quella rossa, invece, domina la passione, declinata immortalando quella sportiva. Infine, la sala Tricolore ospiterà opere dedicate a Firenze capitale e all’Unità d’Italia.

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LE FOTO DEL BACKSTAGE. In ognuna delle sale, ai quadri degli artisti disabili sono affiancati quelli dei pittori dell’associazione dei Colori del Levante Fiorentino. E le belle foto della fotografa Chiara Benelli, che documentano il backstage della mostra, con scatti “rubati” durante i mesi di lavoro dei disabili impegnati nel progetto, ma anche autoritratti degli artisti e foto ispirate al tricolore.

IL RICAVATO PER APRIRE UN ATELIER. E questa esposizione ha anche un’altra particolarità: il ricavato della vendita dei quadri esposti servirà per ristrutturare un piccolo edificio che i ragazzi del centro di Diacceto allestiranno poi come atelier dove proseguire le loro attività e organizzare esposizioni.

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UN LAVORO DI MESI. La mostra è stata presentata la scorsa settimana a Palazzo Vecchio dal presidente del Quartiere 1 Stefano Marmugi, dal presidente della Fondazione don Vasco Giuliani, una degli artisti disabili, Antonella Chiosi, lo psichiatra responsabile e il direttore del centro Oda di Diacceto Stefano Lassi e Marco Campigli, la fotografa Chiara Benelli e il presidente dell’associazione Colori del Levante Fiorentino Mauro Mannelli. “Un’occasione che è una grande opportunità per i cittadini e per i ragazzi autori visto che questo è il culmine di un percorso riabilitativo importante. Sarebbe bello che la Fondazione potesse ricevere il prossimo premio del volontariato Angeli di Firenze promosso da La Nazione”. La mostra è il frutto di un lavoro di mesi , in cui si sono succeduti laboratori di pittura e fotografia, incontri settimanali con pittori “veri” (gli artisti dell’associazione Colori del Levante Fiorentino, co-protagonisti della mostra) e sessioni di pittura e fotografia “en plen-air” nella splendida cornice dei giardini di Boboli. “Questo lavoro – ha aggiunto don Vasco Giuliani- è la conclusione di un lungo periodo di attività che ha visto diversi ospiti di Diacceto coinvolti con gli artisti, la fotografia e gli operatori del centro. La sfida educativa è quella della riabilitazione, quella di tirare fuori dalle persone la propria umanità in modo da poterla esprimere”. Fra gli obiettivi, ha spiegato lo psichiatra Lassi, l’inclusione sociale dei disabili neuro psichici.

PATROCINI E VIP. La mostra rientra nelle celebrazioni ufficiali per il 150esimo e ha ottenuto molti patrocini prestigiosi: tra gli altri quello del Comune di Firenze e di altri 4 comuni della provincia fiorentina (Bagno a Ripoli, Pontassieve Pelago e Rignano sull’Arno) oltre a quello del Quartiere 1.

TESTIMONIAL. Tra i testimonial ci sono il maestro Giampaolo Talani (autore del colossale affresco che campeggia nella stazione fiorentina di Santa Maria Novella) e il maestro Roberto Smorti, per anni al lavoro in un reparto di salute mentale, dove ha saputo utilizzare l’arte come terapia. Il progetto di pittura e fotografia è curato dalla Fondazione Opera Diocesana di Assistenza di Firenze Onlus, dal centro di Diacceto, dall’associazione Colori del Levante Fiorentino e dalla fotografa Chiara Benelli.

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