mercoledì, 5 Febbraio 2025
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Il Governo: ”Servono nuove norme sulle rotte”. Ecco quelle a rischio

Il Governo ha espresso la sua volontà di limitare il passaggio delle navi nelle zone a rischio ambientale o troppo vicine alla costa. Il sindaco di Venezia aveva già annunciato una richiesta a tal proposito. Ecco le rotte a rischio in Italia.

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Il Governo ha dichiarato che c’è bisogno che l’Italia limiti, con apposite norme, il passaggio delle navi e grosse navi, dalle zone a rischio ambientale o troppo vicine alla costa. Nel nostro Paese ci sono molte zone rischiose che devono essere salvaguardate e mantenute in perfetto stato. Insomma, meglio rinunciare ad un ‘inchino’ di una nave che alle bellezze del nostro territorio.

IL GOVERNO VERSO NUOVE NORME SULLE ROTTE. Bisogna limitare il passaggio delle navi nelle zone a rischio ambientale o troppo vicine alla costa. Il governo sta così pensando ad un provvedimento legislativo che imponga nuove norme sulle rotte a rischio. Questo è stato annunciato dal ministero per l’Ambiente, Corrado Clini nel corso dell’informativa al Parlamento sull’incidente di venerdì 13 gennaio, facendo anche riferimento ad una legge dello scorso anno, la numero 51, che gia’ prevede che il suo ministero e quello delle infrastrutture possano introdurre come misure precauzionali ”limitazioni nelle aree a rischio”. Potrebbe già essere questa una prima risposta alle polemiche sui passaggi dei ‘bisonti’ del mare nelle aree a rischio, polemiche che per altro non suonano nuove ma che si accentuano dopo il naufragio.

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IL SINDACO DI VENEZIA. Giorgio Orsoni, sindaco di Venezia, aveva annunciato che una decisione sulla limitazione delle rotte sarebbe stata presa entro marzo, al termine di un confronto con l’autorità portuale proprio per trovare una soluzione. “Il sindaco può bloccare il passaggio di una nave se ci sono problemi di grave sicurezza e incolumità, come per la salute pubblica, ma non ha una specifica competenza sul traffico nei canali marittimi” aveva spiegato in mattinata il primo cittadino veneziano. “La questione – aveva spiegato Orsoni – l’abbiamo affrontata da tempo con uno specifico protocollo con l’Autorità Portuale e con la quale ci siamo dati tre mesi di tempo per trovare le soluzioni che permettano di alleggerire il traffico davanti a San Marco”.

LE ROTTE A RISCHIO. Tra le rotte più a rischio troviamo il Santuario internazionale dei Cetacei, un’area marina preziosa per la biodiversità, interessata da oltre 10.000 transiti commerciali ogni anno, senza considerare i privati. Nell’alto Tirreno ci sono poi aree di enorme pregio naturalistico come i parchi nazionali dell’Arcipelago Toscano, della Maddalena, delle Cinque Terre, come l’Argentario, il Golfo dei Poeti, Lerici, Portofino, la Corsica, le Bocche di Bonifacio o il ponente ligure. C’e’ poi tutta l’area marina della laguna di Venezia, con i problemi connessi alle passeggiate nel bacino di San Marco di quelli che il ministro Clini ha definito ”condomini galleggianti”. Ma anche la Sardegna del sud, con capo Carbonara, lo Stretto di Messina, e le isole Eolie.

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