Aziende ”a tempo” per evadere le tasse: era questo il sistema messo a punto da un’imprenditrice cinese. Prima le ditte operavano normalmente sul mercato, poi sparivano senza versare le imposte. E’ quanto scoperto dalla guardia di finanza di Empoli.
IL “TRUCCO”. A finire nei guai è stata una 36enne residente a Vinci, che è stata arrestata. Secondo quanto ricostruito dalle fiamme gialle due società di confezioni, intestate a prestanomi, di fatto erano gestite direttamente dalla donna. L’imprenditrice, che compariva nelle due ditte come dipendente, attraverso le false intestazioni mirava a rendere inefficaci le procedure di riscossione per le imposte non versate. Inoltre le scritture contabili erano stato nascoste o distrutte per impedire la ricostruzione del volume di affari. Le due imprese “fantasma” nel 2009 non avevano versato circa 500mila euro di tasse.
ACCERTAMENTI. Le indagini erano partire nel novembre dello scorso anno, dopo un blitz all’interno di una società di Vinci che confezionava capi d’abbigliamento per note griffe della moda italiana. Nell’occasione erano stati individuati 17 lavoratori completamente “in nero”, di cui 5 clandestini ed era stata riscontrata la totale assenza della documentazione contabile obbligatoria.