domenica, 15 Dicembre 2024
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In crescita l’economia Toscana

Situazione economica della Toscana

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Elaborati da Unioncamere Toscana e Prometeia i dati, presentati per la giornata dell’economia, evidenziano ritmi differenziati sui diversi territori. Sostenuti ad Arezzo ( da 4,42% nel 2006 ad un tasso del 6,08% nel 2007,dato provvisorio) e a Firenze (da una crescita minima del +0,7% nel 2006 al  +2,31% del 2007); in rallentamento nelle province di Livorno, Prato e Pistoia.

Una nota positiva arriva dai flussi di imprese entrate in fallimento che nel 2007 si arrestano rispetto all’andamento dei sei anni precedenti, inducendo a ritenere che il processo di dura selezione, avviato nel 2006, si sia in qualche modo fermato in un anno di consolidamento della ripresa economica. Le riduzioni più forti si osservano nelle province di Lucca, Siena, Livorno, Pistoia; quelle più lenteaPrato Arezzo e Massa Carrara.

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L’andamento demografico delle imprese ha risentito del periodo di crisi pluriennale. Nonostante un ridimensionamento della dinamica di crescita complessiva rispetto agli anni precedenti, il 2007 è stato comunque caratterizzato da una certa vivacità, con l’accelerazione della natalità imprenditoriale che a livello regionale ha riportato il tasso di iscrizione sui livelli del 2001, facendo registrare il più elevato numero di nuove iscrizioni degli ultimi anni (32.037).

Il quadro sulla Toscana mostra: a livello generale, una leggera diminuzione della dimensione media delle unità locali di impresa (da una media di 3,4 a 3,3 addetti); a livello di macrosettore, un lieve incremento nella dimensione media delle imprese dei servizi e dell’edilizia (+0,1 punti). Le province di Grosseto, Pistoia e Prato presentano unità locali di dimensione media inferiore al dato regionale (rispettivamente 2,8, 3,0 e 3,2 addetti per unità locale): le altre rimangono in linea, con Arezzo Firenze e Pisa che superano più decisamente il valore (3,5 addetti per unità locale).Le province di Massa Carrara e Livorno presentano una notevole riduzione della dimensione media delle unità locali in termini di addetti. Nel primo caso, il valore dell’indicatore passa da 6,1 a 5,5 per un incremento nel numero di unità locali a fronte di un numero di addetti rimasto invariato; nel secondo il calo dell’indicatore dal 7,8 del 2001 al 7,1 del 2005 è determinato piuttosto da una diminuzione consistente del numero degli addetti, a fronte di processi di ristrutturazione che hanno interessato alcune grandi imprese.

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In aumento, per il periodo 2002-2004, i brevetti depositati dalle imprese toscane presso l’EPO (European Patent Office). In particolare, mostrano una notevole crescita nell’intensità brevettuale le imprese della provincia di Firenze, che depositano il 40% del totale dei brevetti attribuiti alla regione Toscana; un’ulteriore evoluzione la provincia di Lucca;  un arresto quella di Pisa, dopo l’incremento notevole degli anni 2004 e 2005. Insieme i due territori coprono il 15% del totale dei brevetti regionali.

La rete infrastrutturale Toscana, pur presentando nel 2007 un indice di dotazione superiore all’indice medio nazionale (fatto 100 l’indice medio nazionale, quello regionale è pari a 103,4), si mostra in linea soltanto con il dato relativo alle regioni del Nord Est, mentre scende sotto la media dello stesso aggregato di riferimento (l’indice relativo al Centro è pari a 120,1). Con riferimento alla Toscana costiera l’indicatore di dotazione relativo alla rete stradale è pari rispettivamente a 59,8 per Pisa, 48,7 per Grosseto e 96,3 per Livorno: l’area sembra dunque risentire della mancanza del collegamento autostradale Civitavecchia- Rosignano Marittimo che incide pesantemente sulla situazioni delle province citate. Insieme a queste province anche Prato mostra un deficit relativo alla rete stradale (con un indicatore molto basso e pari a 41,4). Per la rete ferroviaria il quadro, che mostra situazioni molto al di sopra della media nazionale e regionale per le province di Firenze (185), Arezzo (179,4), Livorno (154,4) e Prato (133,9) dovrebbe cambiare grazie agli investimenti in corso e a quelli previsti per il potenziamento sia infrastrutturale sia tecnologico. Da segnalare l’elevata presenza di infrastrutture culturali e ricreative (l’indice è pari a 184,8 a livello regionale) con particolare riferimento alle città d’arte (Firenze, Siena, Lucca).

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