“Le presenti associazioni si uniscono in sentito cordoglio per la morte del piccolo Giuseppe Brafa e per i recenti avvenimenti di cronaca che riportano due aggressioni ai danni di un altro bambino e di una turista tedesca in alcune località del ragusano- si legge in una nota- Vergognoso che per smuovere l’opinione pubblica, si sia dovuti arrivare alla morte di un bambino innocente dopo 18 anni di denunce da parte delle associazioni animaliste e dei volontari di tutta Italia. Quante altre vittime dovranno esserci prima che sindaci, comuni, amministrazioni e asl veterinarie si decidano a ottemperare alla legge quadro 281/1991 sul randagismo??
“Giuseppe è l’ennesima vittima del mal governo– si legge ancora in una nota delle associaizoni- non solo del sud, ma di tutta la nazione che per anni ha ignorato i nostri appelli accorati; da sempre ci battiamo per la sensibilizzazione di tematiche quali sterilizzazione, abbandono e adozioni consapevoli.
“La realtà è questa: i sindaci sono inadempienti; mentre la legge li obbliga ad avere un canile sanitario comunale e la regione li sovvenziona con fondi finalizzati alla sterilizzazione e al censimento degli animali presenti sul territorio, questi noncuranti delle norme vigenti, si avvalgono di metodi Iilleciti per aggirare il problema. L’impressione, anzi…. ormai la triste certezza, è quella che si faccia continuamente leva sulla disinformazione del popolo locale per poter continuare ad addossare la colpa di certe terribili disgrazie su animali innocenti e fondamentalmente privi dei loro diritti, oltre che affamati e ridotti pelle e ossa. Oggi le notizie riportate dalla stampa e dalle emittenti televisive ci informano dell’assurda ordinanza del sindaco di Modica volta a sterminare la colonia di randagi che popola la zona”
Alcuni cani sono stati uccisi con colpi d’arma da fuoco dalle forze dell’ordine. Anch’essi sono fin troppo spesso vittime di sevizie, torture, avvelenamenti, impiccagioni; abbiamo ricevuto documentazioni e fotografie di cuccioli immersi in acqua a bollore appena nati, cani uccisi per soffocamento, ustioni mortali provocate con taniche di benzina… cani seppelliti vivi.”.
Per tutto questo, scrivono le associazioni, chi vuol dire no è invitato a scendere in piazza sabato 21 marzo, dalle 14 alle 19, partendo da Piazza Santa Croce.