Corruzione e truffa ai danni dello Stato, anche l'Università di Firenze apre un'indagine sull'inchiesta della procura della Repubblica che ha portato all'arresto di sei persone, compreso il professor Torello Lotti, dermatologo noto a livello internazionale. L'ateneo nomina una commissione interna per valutare la regolarità dei procedimenti.
L'INCHIESTA. Il provvedimento arriva in seguito all’indagine avviata dalla Procura della Repubblica sulle attività del Centro, rispetto alle quali sono stati ipotizzati reati da parte di dipendenti universitari che vi operano. In sei sono finiti in manette, la settimana scorsa, con l’accusa di corruzione e truffa ai danni dello Stato. Nell’ambito dell’inchiesta si è parlato di “mercificazione dei pazienti”, a cui venivano prescritte terapie molto costose per la cura della psoriasi. Prescrizioni per le quali, secondo l’accusa, i medici prendevano una percentuale. Interrogato pochi giorni fa, il professor Lotti si è dichiarato “sereno, contento, raggiante”.
LA COMMISSIONE. La commissione è incaricata di accertare la regolarità della gestione amministrativo-contabile e la correttezza delle metodologie scientifiche utilizzate nell’espletamento delle attività di ricerca e assistenziali del Centro Interuniversitario di Dermatologia Biologica e Psicosomatica �” CIDEBIP. Il gruppo di indagine è coordinato da Carlo Marzuoli, ordinario di Diritto amministrativo della Facoltà di Giurisprudenza fiorentina, ed è composto da Fabrizio De Ponti, ordinario di Farmacologia all’Università di Bologna; Pier Mannuccio Mannucci, ordinario di Medicina interna all’Università Statale di Milano; Gian Franco Gensini, preside della Facoltà di Medicina dell’ateneo fiorentino; Giovanni Colucci, direttore amministrativo dell’Università di Firenze.