Più timorosi i meridionali (quasi il 49%) e i residenti del Centro (40%), dove si regista una quota nettamente più alta di persone che dichiarano di avere paura dei rischi di pandemia.
Più del 37% di chi non ha paura dell’influenza A ritiene che, in realtà, i rischi siano gonfiati dai media, mentre oltre il 24% è convinto che le nostre tutele sanitarie siano adeguate.
Particolarmente critici verso l’allarmismo sono gli uomini (42,7%), i soggetti con un titolo di studio più elevato (il 44,4% dei diplomati e il 41,2% dei laureati), gli abitanti del Nord-Ovest (43%) e del Centro (38,9%), i giovani dai 18 ai 29 anni (49,5%), coloro che hanno un livello di reddito alto o medio-alto (42%), le famiglie monogenitoriali (42,9%).
Più fiduciosi nelle tutele previste dalla sanità sono i residenti del Nord-Est (41,2%). Sono più spaventati gli anziani (47,1%) e le donne (45%), chi vive nei grandi centri (41,4%), chi ha redditi più bassi (quasi il 60%) e le coppie senza figli (44,2%).
Con queste premesse risulta difficile prevedere quante persone ricorreranno effettivamente al vaccino.