“La macchina organizzativa è in moto”, spiega l’assessore regionale per il diritto alla salute Enrico Rossi.
Vaccini. Una prima tranche riguarderà circa 520mila persone, mentre la seconda fase ne coinvolgerà un altro milione, appartenenti alle fasce giovanili. A distribuirli sarà direttamente il Ministero, nei tempi e nelle quantità che verranno decise a livello nazionale. La Toscana è pronta allo stoccaggio e alla distribuzione, poi saranno i medici di famiglia e i pediatri a provvedere alla vaccinazione, evitando un sovraccarico inappropriato dei pronto soccorso e degli ospedali. Ma dovrà essere il Governo a stabilire le categorie da vaccinare, con un apposito decreto.
Ospedali. Due misure principali previste, in modo da fronteggiare la maggiore richiesta di posti letto senza ridurre l’attività programmata: le Aziende troveranno dei presidi ospedalieri locali dove attrezzare posti letto aggiuntivi (non meno di 3000), reparti-volano da utilizzare soltanto per il periodo necessario a far fronte alla pandemia. Per gestire l’assistenza verranno richiamati temporaneamente in servizio, se necessario, i medici e gli infermieri in pensione. Inoltre la Regione prevede un investimento di circa 2 milioni di euro per raddoppiare il parco delle attrezzature per l’assistenza respiratoria.
Scuola. La chiusura rimane solo un’ipotesi lontana nelle parole dell’assessore Rossi: “Per quanto ci riguarda adotteremo i normali provvedimenti di profilassi che hanno consentito sempre di gestire bene le situazioni”.
Dal 29 marzo al 30 agosto sono stati accertati in Toscana 224 casi, ma altre centinaia sono stati segnalati in seguito alla semplice valutazione clinica. Le fasce di età più colpite sono quelle giovanili.