Le nuove disposizioni di legge hanno modificato il processo di riconoscimento di tali benefici coordinando le fasi amministrativa e sanitaria per ridurre i tempi di erogazione delle prestazioni.
Attualmente infatti le competenze sono suddivise tra tre soggetti: la Asl che effettua l’accertamento sanitario, il Comune che agisce in via amministrativa come ente concessore e l’Inps che interviene con le proprie Commissioni mediche provinciali e come ente pagatore.
COSA CAMBIA. Dal prossimo gennaio l’Inps gestirà il processo dell’invalidità civile in collaborazione con le Asl. Le domande dovranno essere presentate all’Inps direttamente dal cittadino o per il tramite degli Enti di patronato. L’Istituto trasmetterà le domande ricevute alle Asl, le cui Commissioni mediche, integrate da un medico dell’Inps, continueranno a svolgere le verifiche sanitarie. All’Istituto spetterà l’accertamento definitivo dello stato invalidante e anche la presenza nei procedimenti giurisdizionali civili relativi a prestazioni sanitarie previdenziali ed assistenziali.
TRACCIABILITA’ E TRASPARENZA. Questo passaggio di competenze, voluto a livello nazionale, comporterà benefici per i cittadini. L’intero processo è infatti sostenuto da una nuova procedura informatica che consente trasparenza e tracciabilità, con una semplificazione delle fasi che permetteranno di ridurre i tempi di riconoscimento dello stato invalidante e di erogazione delle provvidenze economiche entro i 120 giorni. Tempi che nel corso degli anni, grazie al lavoro svolto in questi anni dalle Asl, sono stati già notevolmente ridotti.